IL DOTTOR STEVEN SHAFER RISPONDE ALLE DOMANDE DEI FAN DI MICHAEL - 1° parte
Il dottor Steven Shafer, il testimone esperto di propofol per l’accusa nel processo a Conrad Murray:
è stato contattato da MJJCommunity per una sessione di domande e risposte con i supporter di Michael: http://www.mjjcommunity.com/forum/threads/120606-MJJC-Exclusive-Q-amp-A-with-Dr.-Steve-Shafer-Read-his-answers-Part-1
Generalmente, gli amministratori del sito selezionano un numero di domande, di solito dalle 15 alle 25, quando hanno una simile opportunità, per non abusare della disponibilità delle persone coinvolte. Ma il dottor Shafer è di una tale generosità che ha detto agli amministratori di MJJCommunity di inviargli tutte le domande, così come arrivavano. La scelta degli amministratori è stata quella di eliminare solamente le domande più simili fra loro, quelle troppo generiche o troppo confuse e quelle chiaramente estranee all’area di competenza del dottor Shafer. Alla fine, le domande inviate sono state ben 86 e il dottor Shafer ha risposto a tutte. Non solo. Il dottor Shafer si è già detto disponibile a dare ulteriori chiarimenti, qualora ce ne fosse bisogno.
Quella che segue è la prima parte delle sue risposte alle domande relative a Michael Jackson, allo stesso dottor Shafer e al processo a Conrad Murray in generale.
Domande su Michael Jackson in generale
MJJC: Ha mai ascoltato la musica di Michael Jackson e se sì, qual è la sua canzone preferita?
Dottor Shafer: Sono cresciuto ascoltando la musica di Michael Jackson, proprio come il resto del mondo. Thriller era l'unico album che conoscessi bene e "Beat it" è il mio brano preferito da esso. Mi affascinavano tanto sia il messaggio che la musica.
MJJC: Qual era la sua opinione su Michael Jackson prima di questo processo?
Dottor Shafer: Sapevo molto poco della sua vita personale, oltre agli occasionali titoli sensazionalistici. Ho volutamente evitato di leggere qualsiasi cosa relativa alla sua vita prima del processo, perché non volevo viziare la mia testimonianza di faziosità. Ho letto molto dalla fine del processo.
MJJC: La sua opinione su Michael Jackson è cambiata durante e dopo questo processo? Positivamente o negativamente, e qual è la sua attuale opinione su Michael Jackson?
Dottor Shafer: Sì. Durante il processo l'ho visto come paziente, proprio come molti pazienti che ho curato. Durante il processo non avevo alcuna immagine mentale di Michael Jackson come icona o personaggio famoso dello spettacolo. Era un paziente morto ricevendo cure mediche. Era importante rimanere concentrati su di lui come paziente.
Detto questo, ero consapevole che le sue interazioni con Conrad Murray sono state, in parte, un tragico effetto collaterale della sua ricchezza. Ho trascorso vent’anni in facoltà alla Stanford University, e più recentemente alla Columbia University. I pazienti che sono molto ricchi spesso scelgono un istituto medico molto rinomato. La maggior parte dei pazienti più facoltosi sono persone molto gentili e rispettabili. Tuttavia, di tanto in tanto mi capita di incontrare uno di questi pazienti che crede che perché lui o lei è ricca, lui o lei può semplicemente dirmi come somministrare l'anestesia. Questo è ciò a cui sono abituati: dare ordini e avere persone che dicono "sì". Credo che Michael Jackson sia caduto in questa trappola: ritenendo che avrebbe potuto dire ai medici cosa fare e aspettandosi che loro dicessero “sì”. Questo non scusa i suoi medici per aver detto "sì." Tuttavia, la ricchezza e la fama possono essere una maledizione.
La mia opinione su Michael Jackson è che lui era un musicista ed un intrattenitore estremamente dotato ed un individuo veramente compassionevole. Tuttavia, egli è stato scaraventato nella (meritata) celebrità da bambino e ha trascorso tutta la sua vita sotto lo sguardo esaminatore del pubblico. Cosa che a me non sembra una benedizione. A me sembra una tragedia. Non ha mai vissuto una vita normale.
MJJC: Durante il processo, la difesa e i vari media hanno ripetutamente chiamato Michael Jackson un "tossicodipendente". Sulla base delle sue conoscenze e della ricerca in questo caso, lei direbbe che Michael Jackson era un tossicodipendente” oppure no?
Dottor Shafer: "Tossicodipendenza" è un termine laico, non un termine medico. Il termine medico corretto è dipendenza da sostanze. Troverete una spiegazione precisa di questo su Wikipedia. Potete trovare una buona descrizione anche a questo link: http://www.csam-asam.org/pdf/misc/DS..._diagnosis.doc.
Io penso che Michael Jackson probabilmente avesse una dipendenza da sedativi al momento della sua morte perché stava ricevendo sedativi per via endovenosa ogni notte. Questo tipo di esposizione regolare è quasi certo che provochi dipendenza.
MJJC: Può dare un suo parere sulla condizione cronica dei polmoni di Michael (bronchiolite respiratoria, polmonite multifocale cronica interstiziale, infiammazione cronica)? Alcuni medici televisivi (il dottor Drew) hanno affermato che potrebbe essere dovuta ad un uso continuato e di lungo termine del Propofol. Ma si sa che Michael Jackson ebbe la pleurite nel 1977 ed è stato riportato che dicesse negli anni successivi di avere “una bolla nei suoi polmoni". Potrebbe essere causata dal Propofol o potrebbe essere correlato al Lupus di cui soffriva?
Dottor Shafer: Il Propofol viene comunemente utilizzato per infusioni in unità di terapia intensiva. Non sono a conoscenza di alcun effetto primario del Propofol sui polmoni. Tuttavia, poiché la trachea di Michael Jackson non era protetta mentre gli veniva somministrato il Propofol, potrebbe aver regolarmente inalato piccole quantità di saliva o rigurgitato contenuti dello stomaco mentre veniva anestetizzato con il Propofol. Questo può danneggiare i polmoni e produrre l'infiammazione cronica.
Domande sul dottor Shafer in generale
MJJC: Dal momento che suo padre è morto durante il processo, è stato difficile andare a testimoniare? (E la preghiamo di accettare le nostre più sincere condoglianze per la sua perdita)
Dottor Shafer: Ho condiviso con alcuni membri della MJJCommunity la mia storia personale sulla morte di mio padre. Vi risparmio i dettagli, se non per dire che a me il processo ha portato un inaspettato regalo: la possibilità di stare con mio padre quando è morto. Se non fosse stato per il processo, sarei stato nel New Jersey. Quando è successo, ero al suo capezzale ad offrire amore e morfina (posso solo sperare che uno dei miei figli decida di intraprendere una carriera in anestesia).
Durante la mia testimonianza, ho sentito che mio padre era accanto a me. Mi ha dato sicurezza, in particolare durante il controinterrogatorio. Sapevo che dal momento che mio padre era con me, sarebbe andata bene.
MJJC: Durante la sua testimonianza abbiamo appreso che lei ha bevuto il Propofol. L’aveva bevuto prima di condurre la ricerca scientifica? Cosa l’ha spinta a bere il Propofol per conto suo?
Dottor Shafer: Sapevo che la difesa avrebbe respinto gli studi sugli animali perché non relativi agli esseri umani, proprio come ha fatto Paul White interrogato sugli studi di Propofol nelle urine relativi ad animali. Non c’era modo che io potessi condurre uno studio sugli esseri umani negli Stati Uniti in tre mesi, così ho pensato che la migliore prova che potessi ottenere era quella di bere semplicemente il Propofol e riferire se aveva avuto qualche effetto. Conoscevo la farmacologia abbastanza bene per essere assolutamente certo che sarebbe stato innocuo.
Circa una settimana dopo il mio collega Pablo Sepulveda in Cile mi ha detto che sarebbe stato in grado di condurre una sperimentazione clinica su volontari, che ha reso il fatto che io abbia bevuto il Propofol del tutto irrilevante.
Comunque, vi prego di ricordare che il Propofol è un caso unico per quel che riguarda il completo "primo passaggio" metabolico. Non lo si dovrebbe provare con altri farmaci. Effettivamente, molti farmaci su un carrello per anestesia sarebbero fatali se consumati in quel modo. Non va provata una cosa del genere come gioco di prestigio!
MJJC: Ha commenti da fare sul fatto che l’avvocato Chernoff si sia riferito a lei come a un "poliziotto"?
Dottor Shafer: No, quello è il suo lavoro. La cosa non mi ha per niente seccato.
MJJC: Durante il suo controinterrogatorio, la difesa ha chiesto "E’ consapevole che tutto ciò che lei ha detto qui è stata semplicemente la sua opinione?" Nella sua risposta lei ha concluso che questa era una domanda interessante, dove finisce l’ 'opinione personale' e dove comincia il "Dottor Shafer"? Perciò, lei, Dottor Shafer, è giunto ad una qualche conclusione in questo enigma? Ritiene saggio o addirittura auspicabile dividere la sua mente fra la figura del dottore e il dottore Steven Shafer? E’ davvero possibile farlo? Quale sarebbe il risultato più probabile? Potrebbe esserci una notevole "forza" in un’onesta opinione personale?
Dottor Shafer: Ho ripensato per un po’ a quella domanda in seguito. Non me l'aspettavo, probabilmente perché non sono un esperto in testimonianze. Questa è stata solo la seconda volta che ho testimoniato in un tribunale.
L’avvocato Chernoff stava giocando sulla mia formazione scientifica. Gli scienziati sono riluttanti a dichiarare che qualcosa è un fatto certo. Ci sono prove e conclusioni, ma la scienza è sempre aperta a nuove prove e nuove conclusioni. Il suo domandarmi: "Non è vero che la sua testimonianza è esclusivamente la sua opinione?" era un invito a dire "sì", in base alla mia interpretazione della "sua opinione" riferita alla mia opinione scientifica. Se avessi risposto "sì", gli avrebbe aperto la strada per dire nella sua dichiarazione di chiusura "Lo stesso dottor Shafer ha ammesso che le sue osservazioni erano solo le sue opinioni”. Questo avrebbe giocato sull'uso comune di “opinione” come mera speculazione non supportata dai dati.
Erano due le connotazioni della mia testimonianza: gli standard di cura e la farmacologia del Propofol. Ho bisogno di discutere fatti contro opinioni su di essi separatamente.
Molti aspetti degli "standard di cura" sono stati codificati dalle organizzazioni. Per esempio, l'American Society of Anesthesiologists ha linee guida che definiscono molto chiaramente gli standard di cura durante la somministrazione dell'anestesia. La mia testimonianza era ampiamente basata su tali linee guida. Si potrebbe sostenere che fosse meramente la mia "opinione" per descrivere le linee guida pubblicate dalla American Society of Anesthesiologists come dato di fatto. Tuttavia, è un dato di fatto che abbiano pubblicato delle linee guida sugli standard di cura, e quelle linee guida pubblicate sono state la base della mia "opinione".
Ci sono aspetti degli standard di cura che non sono inclusi nelle linee guida pubblicate perché sono evidenti di per sé. Io ritengo che i medici non debbano mentire. Ritengo che la falsa dichiarazione di Conrad Murray sui farmaci che lui ha dato a Michael Jackson è stata un’inconcepibile violazione dello standard di cura. E 'la mia opinione? Sì. Tuttavia, credo che ogni persona sul pianeta condivida la mia opinione che un medico non dovrebbe mentire. Allo stesso modo, è mia opinione che i medici debbano porre l'interesse dei loro pazienti prima dei loro interessi personali. Questa è la mia "opinione." Tuttavia, ancora una volta penso che sia un parere universalmente condiviso. Può essere liquidata in quanto "mera opinione?"
Per quanto riguarda la parte scientifica della testimonianza, la mia "opinione" è quella di un esperto del settore. Le simulazioni che ho presentato erano rappresentazioni matematicamente precise della farmacocinetica. Scoprendo un errore matematico da parte mia, le simulazioni mostrano esattamente i livelli del sangue e gli effetti delle concentrazioni di propofol previsti da specifici modelli farmacocinetici di dosi specifiche. L'aspetto da "esperto" è quello di decidere quali dosi devono essere simulate e se questi sono gli scenari probabili. Ho fatto un sacco di simulazioni e ho anche condiviso con la difesa i miei fogli di calcolo cosicché anche loro potessero fare delle simulazioni. Ne ho scelte alcune rispetto ad altre sulla base di dati. Questa è una "opinione da esperto". Comunque, è scientificamente più preciso dire "conclusione sulla base dei dati" che chiamarla "opinione" poiché quest'ultima implica una disinformata speculazione.
MJJC: L'ha fatta sorridere, come è successo a tanti, che il dottor White sia stato chiamato "Dottor Shafer" più volte in tribunale da accusa, difesa e anche dal giudice?
Dottor Shafer: Sì. Penso che abbia fatto sorridere tutti.
MJJC: Ha incontrato i membri della famiglia Jackson prima, durante o dopo il processo? Se è così, le hanno mai posto qualche quesito medico?
Dottor Shafer: Ho parlato brevemente con loro diverse volte dirigendomi o uscendo dal tribunale. Sono stati molto gentili, e mi hanno offerto le loro condoglianze per la morte di mio padre. Ho convenuto che entrambi avevamo patito una perdita e ho ricambiato le condoglianze. Ho apprezzato la loro gentilezza.
MJJC: Ha cambiato vita dopo questo processo? Se sì, positivamente o negativamente?
Dottor Shafer: Ho imparato un’enorme quantità di cose dal processo, fra le quali:
• Tanto sulla farmacologia del Propofol e del Lorazepam (ho fatto un sacco di studi per formarmi su questi argomenti e per rispondere alle obiezioni sollevate dalla difesa).
• Qualcosa su come funziona il sistema di giustizia penale. Sono rimasto impressionato da ciò che ho visto. In particolare, l'ufficio del Procuratore Distrettuale era assolutamente onesto e trasparente. Questo non era un "gioco”, era un tentativo di stabilire la verità.
• Approcci differenti al discernimento della verità. Nella scienza, la "verità" è determinata da esperimenti, osservazioni, revisioni da pari e dalla natura stessa della scienza che mette sempre in discussione tutto. Nella scienza, l'onere della prova compete alla persona che fa un’affermazione. Nel diritto penale, la "verità" è determinata da una giuria che si accosta ai fatti senza sapere quasi nulla, l'esatto opposto dei pari che fanno le revisioni. Nel diritto penale, l'onere della prova compete all'accusa. La difesa può asserire qualunque cosa senza prove. Ho imparato che entrambi i sistemi funzionano.
Ho ricevuto meravigliosi riscontri dai miei colleghi professionisti. Non mi cambierà, ma è stato gratificante.
Ho ricevuto lettere carinissime dai fan di Michael Jackson. Non me le aspettavo, ma mi hanno fatto piacere.
MJJC: Cosa pensa dell’affetto e dell’apprezzamento dei fan di Michael Jackson nei suoi confronti? Sa che molti fan esprimono pubblicamente il loro affetto e la loro gratitudine e utilizzano sue immagini e sue citazioni per comunicarli? Cosa ne pensa?
Dottor Shafer: Non me l’aspettavo! Ma davvero capisco che non sapere cosa è successo a Michael Jackson è stato causa di grande dolore per i suoi milioni di fan. Se la mia testimonianza è stata utile, e forse ha concluso in qualche modo ciò che ha portato alla sua morte, in modo che possano tornare a concentrarsi sulla sua musica e il suo messaggio, allora sono onorato di averne avuto l'opportunità.
Ho cercato di rispondere a molte delle e-mail che ho ricevuto. Sono riconoscente per i gentili commenti che ho ricevuto dai suoi fan di tutto il mondo.
MJJC: Ora che il processo è finito quale sarà il futuro del dottor Shafer? Tornare alla pratica medica? L’Insegnamento? L'educazione del paziente e la sua difesa?
Dottor Shafer: Tutte le precedenti.
Non ho guardato i primi due giorni della testimonianza di Paul White perché ero tornato in sala operatoria presso la Columbia University per somministrare anestesia. Mi piace l'anestesia clinica. Mi piace prendermi cura dei pazienti. Tutti abbiamo bisogno di definire chi siamo. Per me è semplice: io sono un medico. Ho cura per i pazienti. Se mai smetterò di prendermi cura dei pazienti, non saprò più chi sono. Questo è quello che faccio.
Detto questo, il mio lavoro come capo redattore di Anestesia e Analgesia richiede circa 60 ore alla settimana. Anche durante il processo andavo a casa e leggevo una decina di nuovi articoli ogni sera, designavo i redattori e i revisori ed elaboravo un'altra dozzina di lettere decisionali. Lo farò ogni giorno fino a quando il mio mandato come capo redattore terminerà nel 2016.
Continuo ad insegnare. Sorriderete leggendo quale è stata la conferenza più recente che ho tenuto alla Columbia: il ruolo della farmacologia clinica (ad esempio, la farmacocinetica) nel processo a Conrad Murray.
Anesthesia & Analgesia è la maggiore rivista medica nel campo dell’anestesiologia. Io uso Anesthesia & Analgesia come piattaforma per sostenere l'educazione del paziente, la cura del paziente, e la sicurezza del paziente (http://www.anesthesia-analgesia.org). Solo raramente coinvolge miei scritti. Il giornale manda avanti la cura del paziente attraverso politiche editoriali ancorate a fare ciò che è meglio per i pazienti.
Continuo a portare avanti le mie ricerche, principalmente sui modelli del comportamento dei farmaci usati in anestesia. Molto di questo lavoro è ora in collaborazione con mia moglie, Pamela Flood, che è primario di Anestesia Ostetrica presso l'Università della California a San Francisco.
Io sono attivamente coinvolto nello sviluppo di nuovi farmaci per migliorare la sicurezza dell’anestesia e la terapia del dolore. Nel 2003 ho co-fondato una società di biotecnologie per sviluppare meglio i farmaci per l'anestesia e la gestione del dolore. Lo potete trovare al link: http://www.pharmacofore.com/view.cfm/20/PharmacoFore Il nostro lavoro sta procedendo bene e anche questo assorbe la mia attenzione.
MJJC: Come ha risposto/reagito la comunità medica verso di lei da quando ha testimoniato?
Dottor Shafer: La risposta è stata uniformemente positiva. C'è stato un notevole apprezzamento per il fatto che ho parlato dei valori tenuti dai medici così come per aver chiaramente spiegato le questioni mediche e scientifiche coinvolte. Non ho testimoniato per raccogliere attenzione o riconoscimenti, perciò mi mette un po’ a disagio. Tuttavia, l’apprezzamento della mia testimonianza da parte dei miei colleghi medici conferma che ho fatto la cosa giusta.
MJJC: I media sono venuti da lei per intervistarla? Se sì, perché non l’abbiamo vista in TV?
Dottor Shafer: Sì, sono stato avvicinato, ma non credo che le interviste siano state mandate in onda. Penso che la ragione è che a loro non piacessero le mie risposte. Mi è stato chiesto quale pensavo che sarebbe dovuta essere la condanna di Conrad Murray. Ho risposto onestamente che non avevo il background giusto per poter dare un giudizio su quello. Ho detto che i nostri legislatori determinano le condanne appropriate per il comportamento criminale e poi i giudici impongono le condanne in base ai dettami della legge. Ho detto che in realtà quella era una domanda per il giudice Pastor, che è un esperto. Non credo che sia piaciuta la mia risposta. Probabilmente speravano in qualcosa di molto più vendicativo da parte mia.
Mi è stato chiesto come mi sentivo riguardo al ruolo avuto da me nella condanna di Conrad Murray. Ho risposto onestamente che non credo di aver avuto un gran ruolo. Conrad Murray ha dato a Michael Jackson il Propofol in una camera da letto, con nessuna formazione, nessun monitoraggio, nessuna assistenza, nessuna responsabilità, lo ha abbandonato per parlare al telefono e poi ha mentito sulle sue azioni. La sua colpa era evidente quando i fatti sono emersi nel corso del 2009 ed è stata altrettanto evidente dopo la mia testimonianza.
MJJC: Una delle parti più scioccanti della testimonianza del dottor White è stata quando ha ammesso di non aver revisionato del tutto l’attuale letteratura scientifica sul Propofol. Nel controinterrogatorio ha anche ammesso che non aveva fatto una lettura completa degli articoli di giornale utilizzati per creare le simulazioni di Propofol che lui ha presentato come base della sua testimonianza in tribunale. Come scienziato ho trovato questo un comportamento estremamente irresponsabile dal punto di vista professionale. Può dirci perfavore come lei ha preparato la sua testimonianza in questo processo?
Dottor Shafer: ho speso dozzine, forse centinaia di ore di preparazione. Ho letto approfonditamente più di 100 documenti. Ho analizzato i dati in molti modi e ho anche messo i miei fogli di calcolo a disposizione della difesa. Ho fatto il "lifting pesante" che ci si aspetta da un esperto. Non è stato un caso unico per questo processo- è il mio approccio a tutto quello che faccio.
MJJC: Il Giudice Pastor ha indicato la registrazione di Michael Jackson fatta da Murray come elemento di prova che lo ha impressionato di più durante il processo. C’è stata anche per il dottor Shafer una cosa che lo ha impressionato fra tutte le prove che ha avuto modo di osservare?
Dottor Shafer: Sì, la consistenza del comportamento di Conrad Murray. Nell’udienza di condanna il Giudice Pastor ha sottolineato in dettaglio il modello comportamentale di Conrad Murray fatto di ripetute menzogne, azioni per il suo interesse personale e totale indifferenza per il benessere del suo paziente. Questo era quello che ho visto anche io.
MJJC: Come ha deciso di scegliere la sua professione? Cosa l’ha spinta ad intraprenderla?
Dottor Shafer: Molti medici scelgono una carriera medica molto presto nella vita. Sapevo da quando avevo 9 anni che volevo essere un medico. L'ispirazione è stata il mio pediatra. Sembrava di sapere assolutamente tutto e sono rimasto sbalordito al respiro del suo sapere. Inoltre, ogni anno trascorreva diversi mesi sulla “Nave della Speranza" per esercitare la professione medica nei paesi del terzo mondo. Ho profondamente ammirato il suo senso di servizio verso gli altri. Questo è stato il mio modello.
MJJC: Qualcuno dei suoi genitori è collegato al settore medico?
Dottor Shafer: Io sono il primo medico della mia famiglia. Mio padre era un consulente aziendale e mia madre era una casalinga. Entrambi erano orgogliosi di avere un figlio che è andato a scuola di medicina. Sono diventato la risorsa di famiglia per tutte le questioni mediche.
MJJC: Suo padre ha saputo della sua intenzione di testimoniare nel processo contro Conrad Murray? Se sì, cosa ne pensava?
Dottor Shafer: Sì. Lo ha apprezzato molto. Mi ha detto che lo ha reso orgoglioso. Sapeva anche che gli avrei fatto visita ogni giorno perché mi trovavo a Los Angeles per il processo.
Guardò la mia testimonianza il giovedì mattina e quella sera stessa morì.
Domande sul processo in generale
MJJC: Cosa ne pensa del procuratore distrettuale Walgren?
Dottor Shafer: E’ brillante, dedito e assolutamente onesto. Ha lavorato incredibilmente sodo. Penso che abbia dormito non più di 4 ore a notte dall’inizio del processo. Parte del mio lavoro era istruire il procuratore Walgren sulle questioni scientifiche. Per la fine del processo, si è trovato persino a correggere i miei calcoli qualche volta! E’ stato così efficace nel trattare le opinioni degli esperti perché ha veramente capito i principi scientifici. In qualità di contribuente, è meraviglioso che avvocati come il signor Walgren lavorino per lo Stato della California a salario di un dipendente pubblico. Stiamo davvero spendendo bene i nostri soldi!
MJJC: Ha visto la dichiarazione di condanna del Giudice Pastor? Eventuali commenti su questo?
Dottor Shafer: Sì, l’ho vista dal vivo. Ho sorriso quando il Giudice ha utilizzato parole specifiche e idee usate da me nella mia testimonianza. Dopo aver letto tutti i documenti molte volte, era anche chiaro per me che Conrad Murray avesse ripetutamente mentito. Tuttavia, era irrilevante per la mia testimonianza e quindi ho opportunamente tenuto la mia opinione per me. Ho apprezzato sentire il Giudice, che è maggiormente in grado di giudicare la veridicità di Murray di quanto possa farlo io, tracciare il comportamento menzognero per mero interesse personale da parte di Conrad Murray.
MJJC: Lei pensa che Murray ha semplicemente fatto un “errore fatale” o pensa che si sia trattato di qualcosa di più?
Dottor Shafer: L'errore fatale è stato aver detto "Sì" alla richiesta di Michael Jackson di un medico che somministrasse il Propofol. Questo è stato seguito da innumerevoli altri errori fatali, ma il tutto risale all’iniziale mancanza di giudizio.
MJJC: Lei crede che l’accusa di omicidio colposo a Murray sia stata appropriata o crede che quello che ha fatto era molto più grave e avrebbe dovuto essere qualcosa di più simile all’omicidio di secondo grado?
Dottor Shafer: Non sono qualificato per poter valutare questo e sono molto contento che non mi è stato chiesto un parere su questo durante la mia testimonianza. Sono contento che è stato dichiarato colpevole. Questo era importante: i medici sono responsabili delle loro azioni. Non siamo al di sopra della legge.
Ho dato solamente un’intervista televisiva dopo il processo, perché dovevo tenere un corso immediatamente dopo il processo. Mi è stato chiesto cosa pensavo del fatto che la peggiore condanna possibile fosse di 4 anni in carcere. Ho risposto che non ero qualificato per dare un parere su quello. Penso volessero una risposta molto più “sanguinaria” perché non l’hanno mai trasmessa.
MJJC: Che tipo di punizione sarebbe opportuna a suo parere personale?
Dottor Shafer: Sottolineando che la presente è solo la mia opinione personale da persona non competente, credo che lui debba perdere la sua licenza per sempre, non avere mai più possibilità di esercitare la professione medica e credo che debba rendere conto alla famiglia Jackson. Per favore, lasciatemi sottolineare ancora una volta che la pena criminale non è qualcosa di mia competenza.
MJJC: Nella sua arringa finale Ed. Chernoff ha dichiarato ancora una volta che "non aver tenuto le cartelle cliniche non ha ucciso Michael Jackson". Trova questo assunto particolarmente irresponsabile, soprattutto alla luce della sua lunga e dettagliata spiegazione di farmacocinetica e farmacodinamica? La dichiarazione di chiusura di Ed Chernoff non è particolarmente irresponsabile e scandaloso, considerando che il presunto medico non ha tenuto nessuna cartella clinica?
Dottor Shafer: La dichiarazione dell’avvocato Chernoff è FALSA. Non aver tenuto le cartelle cliniche HA CONTRIBUITO alla morte di Michael Jackson. Senza cartelle cliniche Conrad Murray non poteva guardare gli andamenti, come vedere se dosi più elevate erano necessarie ogni giorno. Senza cartelle cliniche, Conrad Murray non poteva guardare i dosaggi precedenti per determinare quale fosse una dose sicura e quale una dose pericolosa.
Tenere le cartelle cliniche rafforza la vigilanza. Quando si prende nota dei segnali vitali ogni 5 minuti, si è costretti a tenere sotto controllo il paziente. Tenere le cartelle cliniche avrebbe costretto Conrad Murray a stare vicino a Michael Jackson e scrivere continuamente i segnali vitali (almeno aveva il pulsiossimetro al dito e poteva fisicamente contare il tasso di respirazione ed il battito cardiaco). Tenere le cartelle cliniche avrebbe costretto Conrad Murray a monitorare la velocità di infusione endovenosa. Tenere le cartelle cliniche avrebbe mantenuto in vita Michael Jackson. Quindi, la dichiarazione dell’avvocato Chernoff è FALSA.
MJJC: Un sacco di iperbole è stata fatta sulla corrispondenza/non corrispondenza del tubo per l’endovenosa. Può spiegarci in dettaglio ancora una volta (senza le interruzioni dell’avvocato della difesa) perché questo non ha alcuna incidenza sulle sue affermazioni?
Dottor Shafer: Inizialmente ho ritenuto che il tubo per l’endovenosa che Conrad Murray ha acquistato in grande quantità dalla Sea Coast Medical era senza sfiato perché non avevo visto lo sfiato nella foto presa dal medico legale, nessuno sfiato è descritto nella descrizione del prodotto della Sea Coast e inizialmente non sono riuscito ad acquistare il tubo dalla Sea Coast Medical. Si è venuto a sapere che in realtà lo sfiato c’era, cosa che ho capito solo dopo aver esaminato fisicamente il tubo in tribunale.
Tuttavia, il fatto che il set di infusione più piccolo avesse questa caratteristica aumenta solamente la facilità con cui Conrad Murray ha impostato l'infusione e la facilità di nascondere il set di tubi il giorno che Michael Jackson è morto.
Ma si ritorna sempre al quadro generale: Conrad Murray stava dando a Michael Jackson un farmaco anestetico nella sua camera da letto con una formazione inadeguata, un monitoraggio insufficiente e nessuna assistenza. È per questo che Michael Jackson è morto. Nessuna di quelle questioni cambia il quadro generale.
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