I JACKSON DENUNCIANO: IL TESTAMENTO CHE PERMETTE A JOHN BRANCA E A JOHN McCLAIN DI GESTIRE L’ESTATE DI MICHAEL JACKSON E’ UN FALSO
La morte di Michael Jackson il 25 giugno 2009 sconvolse il mondo intero. Perfino persone che non avevano mai seguito la sua carriera, o a malapena conoscevano le vicissitudini della sua vita, furono pervase da un sentimento di profonda costernazione per settimane. Con lui, si chiudeva più di una singola esistenza: era la fine di un’epoca, un’epoca nella quale il sogno sembrava ancora poter conquistare la realtà.
Quest’ultima rivendicò con prepotenza la sua sovranità assoluta quando il problema della gestione del suo patrimonio inevitabilmente compresse il lutto della sua famiglia.
4 giorni dopo la sua morte, lunedì 29 giugno 2009, sua madre Katherine e suo padre Joe depositarono la loro petizione per un’ordinanza di “Speciale Amministrazione” (http://www.jdsupra.com/post/documentViewer.aspx?fid=af099670-7802-4fd8-99c4-b1e42b54de17) nella quale sostenevano che Michael non aveva un testamento e chiedevano che sua madre Katherine fosse nominata Curatore Speciale del suo patrimonio.
Il giudice incaricato di sovrintendere al patrimonio di Michael Jackson, il giudice Mitchell L. Beckloff, nominò Katherine Curatore Speciale con la funzione molto limitata di controllare “proprietà private tangibili attualmente in possesso fisico di terzi e di riordinare e mettere al sicuro tali attività”. Il giudice stabilì nella somma di 500.000 dollari (cifra forfettaria dal momento che era impossibile determinare una stima precisa del valore dei beni di Michael) il deposito cauzionale a garanzia del titolo assegnato a Katherine e tutte le altre richieste indicate nella petizione, tra cui l'accesso ai conti bancari di Michael Jackson e il controllo dell’interesse di Jackson nel catalogo Sony/ATV, furono differite fino all’udienza successiva, fissata per il 6 luglio 2009.
I genitori di Michael chiesero anche che Katherine fosse nominata tutore temporaneo dei 3 figli minorenni di Michael e dei loro beni e il giudice Beckloff acconsentì alla tutela temporanea solo delle persone fisiche, non dei beni dei bambini.
Mercoledì, 1 luglio 2009 un testamento firmato da Jackson il 7 luglio 2002 venne depositato per l’autenticazione in tribunale da due dei tre esecutori nominati in esso, l’avvocato John Branca e il manager di etichette musicali John McClain: http://www.docstoc.com/docs/8016703/Michael-Jackson-s-Will insieme alla loro propria petizione per un’ordinanza di “Speciale Amministrazione”. In allegato alla petizione, una lettera datata 26 agosto 2003 e firmata dal terzo esecutore nominato nel testamento, Barry Siegel, in cui il signor Siegel rifiuta di fungere da co-esecutore del patrimonio di Michael Jackson.
Oltre alla loro petizione, Branca e McClain depositarono una richiesta ex parte per annullare l’ordine della Corte della nomina di Katherine Jackson come Curatore Speciale: http://www.radaronline.com/sites/default/files/Michael%20Jackson%20Ex-party%20Hearing.pdf e Katherine Jackson rispose con la sua opposizione alla petizione di Branca e McClain per un’ordinanza di nomina di “Amministrazione Speciale” e alla loro mozione per annullare l’ordine della Corte della nomina di Katherine Jackson come Curatore Speciale: http://www.radaronline.com/sites/default/files/Michael%20Jackson%20Ex-party%20Hearing.pdf
Il giudice Beckloff respinse la richiesta ex parte di Branca e McClain di annullamento dell’ordine e fissò l’udienza dello scontro fra le petizioni delle 2 diverse parti il 6 luglio 2009.
Per questa occasione, Branca e McClain depositarono anche un altro testamento di Michael risalente al 1997, i cui dettagli non sono stati rivelati. Questo documento sarebbe diventato un fattore da considerare se il successivo testamento del 2002 non fosse stato ritenuto valido. Ma il giudice sentenziò la validità del testamento del 2002, rimuovendo Katherine Jackson dal ruolo di Curatore Speciale. Branca e McClain furono nominati Curatori Speciali dell’Estate di Michael Jackson fino all’udienza successiva, convocata per il 3 agosto 2009.
Le disposizioni di questa udienza furono l’approvazione di Katherine Jackson come tutore permanente dei 3 figli di Michael Jackson, in accordo ai desideri espressi da suo figlio, che aveva nominato lei nel testamento del 2002 come persona che lui voleva crescesse i suoi bambini (la settimana prima, Katherine Jackson e la madre naturale dei due figli maggiori di Michael, Debbie Rowe, avevano raggiunto un accordo sulla custodia dei bambini. La Rowe non ha mai presentato formalmente alcuna petizione per la custodia) e la conferma di John Branca e John McClain come Curatori Speciali dell’Estate di Michael Jackson, almeno fino al mese di ottobre 2009.
Il 2 ottobre 2009 il giudice Beckloff decretò un’estensione dell’autorità di Branca e McClain fino a dicembre. Gli avvocati di Katherine non parlarono apertamente di opposizione ai due uomini, ma di un procedimento che avrebbe potuto portare alla luce un loro conflitto di interesse nella gestione dell’Estate, in cui avrebbe dovuto essere incluso un membro della famiglia Jackson.
Il 10 novembre 2009, però, Katherine Jackson lasciò cadere la sua opposizione a John Branca e John McClain, informando il giudice attraverso il suo nuovo avvocato Adam Strander, assunto da 3 settimane in sostituzione dei legali che nei 4 mesi precedenti l’avevano assistita nelle sue rivendicazioni. Da questo momento, John Branca e John McClain assunsero definitivamente il ruolo di esecutori dell’Estate di Michael Jackson.
La decisione di Katherine suscitò particolare stupore e amarezza del momento che, nei mesi precedenti, tutta la famiglia Jackson aveva valutato certi elementi del testamento depositato da Branca e McClain come PROVE che si tratta di un falso.
Quali sono questi elementi?
1) Il testamento risulta firmato il 7 luglio 2002 a Los Angeles, California, alle 5 del pomeriggio, ma Michael Jackson il 6, l’8 ed il 9 luglio 2002 era a New York, a circa 2.500 miglia di distanza da Los Angeles, al fianco del Reverendo Al Sharpton per denunciare il razzismo dell’industria musicale nei confronti degli artisti neri. Ci sono foto che lo dimostrano:
Michael ed il Reverendo Al Sharpton a New York, sabato 6 luglio 2002
Michael e il Reverendo Al Sharpton a New York, martedì 9 luglio 2002
E video: http://www.youtube.com/watch?v=5OBUgE6EDFo&NR=1
Michael Jackson notoriamente non amava volare. E’ decisamente improbabile che domenica 7 luglio 2002 decise di farsi 5 ore di volo per raggiungere Los Angeles, firmare il testamento, e poi affrontare altre 5 ore di volo per tornare a New York.
Il 21 ottobre 2009, l’avvocato dell’Estate Howard Weitzman ribadì la validità della firma di Michael in risposta a Randy Jackson che aveva pubblicamente sollevato i dubbi sull’autenticità della firma di suo fratello. Weitzman rilasciò la seguente dichiarazione http://blogs.reuters.com/fanfare/2009/10/21/michael-jackson-estate-administrators-dismiss-questions-about-legal-will/ : “A dispetto di ogni affermazione contraria, noi siamo sicuri che il testamento di Michael Jackson sia valido, che lui lo abbia firmato e che rifletta i suoi desideri. Tutti e tre i testimoni elencati nel documento ricordano di essere stati presenti nel momento in cui Michael lo firmò.” Tuttavia, Weitzman NON disse nulla riguardo al LUOGO in cui questi testimoni sarebbero stati presenti.
Il Reverendo Al Sharpton fece sapere, attraverso la sua portavoce Rachel Noerdlinger, che ci sono ragioni valide per ritenere che Michael fosse a New York il 7 luglio 2002 e che dal canto suo la questione sarebbe stata chiarita direttamente con la famiglia Jackson.
Il giorno dopo, 22 ottobre 2009, i media riferirono le parole di Weitzman secondo cui “i testimoni videro Jackson mettere penna al documento”, scrivendo poi che le loro fonti confermavano che in effetti Michael firmò il testamento a New York il 7 luglio 2002, pertanto il riferimento a Los Angeles è evidentemente un errore, errore commesso da uno dei tre testimoni che avrebbe semplicemente “dimenticato” dove si trovavano in quel momento.
Sebbene non sia mai stata rilasciata da Weitzman o da altro rappresentante dell’Estate una dichiarazione ufficiale a supporto della notizia come riportata dal soggetto mediatico in questione, nemmeno è stata mai smentita.
I testimoni avevano solo una frase da leggere prima di firmare il documento: “noi dichiariamo sotto la pena di spergiuro che quanto precede è vero e corretto”:
E' possibile che tutti e 3 abbiano “dimenticato” dove fossero in quel momento, lasciando che su un documento ufficiale, sotto la pena di spergiuro, rimanesse dichiarato un luogo sbagliato?
E chi erano questi testimoni?
La prima firma che si legge è quella di Trudy Green, manager della Howard Kaufman's HK Management a cui Michael fece riferimento negli anni 2001/2002 (Dieter Weisner, personal manager di Michael già dal 2002, li mise poi definitivamente da parte).
Le altre due firme sono degli stessi individui designati come esecutori del testamento, cioè John McClain e Barry Siegel (quest’ultimo, abbiamo ricordato, rinunciò a questa investitura).
2) Sul testamento tutti i nomi dei figli di Michael NON sono riportati correttamente.
E’ facile verificare quest’altro errore facendo il confronto con i nomi registrati sul certificato di nascita dei bambini.
Questo è il modo in cui i suoi figli vengono indicati nel Testamento di Branca e McClain:
Il figlio maggiore di Michael risulta registrato come Michael Joseph Jackson Jr., ma sul testamento è indicato con il suo soprannome Prince Michael Jackson, Jr.
La figlia di Michael è registrata come Paris-Michael Katherine Jackson, ma sul testamento il trattino che unisce i due nomi è scomparso. Se Michael Jackson ebbe l’attenzione di aggiungere questo dettaglio al nome di sua figlia sul certificato di nascita, non si capisce perché lo abbia omesso sul documento più importante per i suoi eredi:
Il figlio minore di Michael risulta registrato come Prince Michael Jackson, II ma sul testamento gli viene aggiunto anche il nome Joseph:
3) John Branca NON avrebbe dovuto avere in ORIGINALE il testamento di Michael del 2002.
Nel mese di febbraio 2003, Michael Jackson fece recapitare all’avvocato John Branca una lettera di FINE RAPPORTO:
In questa lettera, Michael conferma che Branca ed il suo studio legale NON saranno più al suo servizio e di aver incaricato David G. LeGrand e la sua società Hale Lane Peek Dennison & Howard, insieme alla Booth Mitchel & Strange, a rappresentare i suoi interessi. Specifica a Branca che deve consegnare a LeGrand “IMMEDIATAMENTE TUTTI GLI ORIGINALI dei documenti relativi a lui e alle società da lui possedute e controllate”.
I retroscena della ferma decisione di Michael emersero durante il processo a suo carico del 2005 in cui David LeGrand fu chiamato sul banco dei testimoni dall’avvocato difensore di Michael, Thomas Mesereau. LeGrand specificò di essere stato al servizio di Michael da gennaio 2003 fino al 28 marzo dello stesso anno, e poi riassunto per un caso specifico che continuò ad indagare per conto di Michael fino al mese di settembre 2004. LeGrand dichiarò di aver condotto delle investigazioni per conto di Michael nel 2003, una delle quali riguardò proprio John Branca.
Mesereau: Lei sa perché fu deciso di fare pulizia nell’ambiente che gestiva gli affari di Michael Jackson?
LeGrand: Beh, io so ciò che Michael Jackson disse a me.
Mesereau: Perfetto. E perché non dice a me semplicemente quello che Michael Jackson disse a lei.
LeGrand: IL SIGNOR JACKSON MI DISSE CHE NON SI FIDAVA PIU’ DI JOHN BRANCA. E non era contento della gestione dei fondi da parte di Barry Siegel.
(dalla testimonianza di David LeGrand del 12 maggio 2005: http://www.geniusmichaeljackson.com/court/Transcripts/Court%20Transcript%205%2012%202005.txt)
Secondo la testimonianza di LeGrand (dalla testimonianza di David LeGrand del 13 maggio 2005: http://www.geniusmichaeljackson.com/court/Transcripts/Court%20Transcript%205%2013%202005.txt):
“Incaricai la società Interfor di investigare il signor Branca perché il signor Konitzer (colui che aveva presentato LeGrand a Michael, ndr) aveva indicato in diverse conversazioni di essere molto preoccupato riguardo al signor Branca e che il signor Jackson aveva espresso preoccupazione sulla lealtà del signor Branca verso di lui… Noi chiedemmo alla Interfor di verificare la possibilità che esistesse un conto offshore perché una nostra fonte che appariva credibile ci informò che in effetti un conto del genere esisteva. Se di fatto esisteva un conto offshore in cui venivano versati soldi a beneficio del signor Branca o di altri, questo avrebbe indicato gravi violazioni delle responsabilità del signor Branca nei confronti del signor Jackson. Il conto offshore c’era, nei Caraibi. Dal rapporto dell’Interfor, risultò che il signor Branca era coinvolto in questo conto, ma non ne era un firmatario. Il rapporto indicò che la Sony aveva trasferito dei soldi in questo conto a beneficio del signor Branca.”
Mesereau: E’ vero che stavate provando ad indagare sui conti offshore posseduti da Branca e da una persona di nome Tommy Mottola?
LeGrand: Sì.
Mesereau: Chi è Tommy Mottola?
LeGrand: Era una figura molto potente nell'industria discografica all’epoca. Credo fosse il presidente della divisione Sony Entertainment, ma non sono sicuro di quale fosse precisamente il suo titolo o la sua posizione.
Mesereau: Lei era preoccupato che Tommy Mottola e l’avvocato del signor Jackson, John Branca, stavano lavorando insieme per defraudare Michael Jackson?
LeGrand: Sulla base dei sospetti esposti a me e ai miei partner, chiedemmo all’Interfor di verificare queste voci.
Purtroppo, su alcune domande che Mesereau chiese al testimone l’accusa fece obiezioni che furono accolte dal giudice, ma Mesereau ottenne che fossero tenute a verbale comunque. Michael Jackson siedeva in quell’aula di tribunale mentre il suo avvocato faceva le seguenti domande:
Domanda: Lei era preoccupato che il signor Branca ed il suo studio legale potevano non rappresentare adeguatamente gli interessi di Michael Jackson per via della loro connessione con la Sony, è esatto?
Domanda: Indagò su John Branca perché era preoccupato che lui e la Sony avessero costituito un conto offshore su cui versare soldi, cosicché potessero defraudare Michael Jackson?
Domanda: Lei pensa che la Sony stesse pagando John Branca perché tradisse il signor Jackson?
E’ importante ricordare queste questioni sollevate da Mesereau perché, quando Branca e McClain depositarono il testamento di Michael del 2002, il comunicato stampa riportò che: “Branca rappresentò il signor Jackson dal 1980 fino al 2006 e fu riassunto di nuovo una settimana prima della sua morte”. (http://www.cbsnews.com/htdocs/pdf/Michael_Jackson_Will_Statement_7_1_09.pdf)
Convenientemente, della lettera di fine rapporto del 2003 non si fa alcuna menzione.
Ci sono alcuni articoli in rete che, parlando delle vicende di Michael, si riferiscono a John Branca come suo avvocato nel periodo successivo a questa lettera. Per esempio, a questo link: http://www.nytimes.com/2003/11/19/national/19SEAR.html un articolo del New York Times sul raid al Neverland Ranch nel novembre 2003 riporta che: “John Branca, l’avvocato del signor Jackson, non ha dato seguito ad una telefonata che gli chiedeva di commentare sulla vicenda”.
Forse perché NON era più l’avvocato di Michael?
Sino a questo momento, la natura fraudolenta del testamento di Michael non era mai stata denunciata formalmente, ma il 17 luglio 2012 i fratelli di Michael Randy, Tito e Jermaine e le sue sorelle Janet e Rebbie hanno reso pubblica una lettera indirizzata a John Branca e a John McClain nella quale si legge:
“Egr. Sig. Branca e Sig. McClain,
Con tutto il dovuto rispetto, e dopo attenta riflessione e considerazione, indirizziamo questa lettera direttamente a voi.
NOI insistiamo nel richiedere le vostre immediate dimissioni dal ruolo di esecutori testamentari del patrimonio di nostro fratello, Michael Joe Jackson. Per buoni motivi vi facciamo questo appello, come sarà di seguito spiegato in questa lettera, e ulteriormente mostrato nelle settimane a venire.
Dalla morte di Michael, il nostro amato fratello, voi avete mancato di adempiere ai vostri doveri di esecutori del suo patrimonio, ma ciò che non avete mancato di fare è stato approfittarvi di una madre in lutto, di un padre e di un’intera famiglia in lutto. La vostra oltraggiosa condotta si manifestò chiaramente solo pochi giorni dopo la sua morte. John Branca, quando noi ti chiamammo in merito al testamento, non volesti interrompere la tua vacanza. Dicesti che saresti rientrato 4 giorni dopo, quando presentasti alla nostra famiglia un Testamento incompleto. Il Testamento da te presentato non aveva la firma di nostro fratello su di esso, né aveva una pagina firmata allegata ad esso. Quando chiedemmo della pagina con la firma, John Branca rispose: “Era in arrivo e voi avete avuto solo un piccolo problema a trovarla”.
Lo shock dell’improvvisa e inattesa morte di Michael è stato come minimo travolgente per la nostra famiglia. In quel momento non eravamo nemmeno nelle condizioni di capire ciò che adesso per noi è evidente: che il Testamento, senza alcun dubbio, è FALSO, INESATTO E FRAUDOLENTO.
Fra le tante altre inconsistenze del Testamento, c’è anche un conflitto in merito al luogo in cui si suppone che Michael firmò il Testamento il 7 luglio, 2002. Secondo quanto attestato dal documento, è impossibile ed illogico che lui possa essere stato in due luoghi diversi nello stesso momento. Noi disponiamo di prove che senza alcun dubbio supportano e dimostrano che Michael assolutamente non era a Los Angeles, California, il giorno in cui la sua firma è attestata sul Testamento.
Nostro fratello ci disse, in termini inequivocabili e senza esitazione nei mesi precedenti alla sua morte, che vi disprezzava tutti e due e per questo non voleva che nessuno di voi due avesse a che fare con la sua vita o con il suo patrimonio. Noi lo sappiamo e lo sapevate anche voi. Crediamo che voi contavate sulla presunzione che nessuno sarebbe stato così audace da insinuare che voi avreste perpetrato un inganno così immorale. ma vi sbagliavate.
Tragicamente, le vostre azioni disoneste cancellano le speranze ed i sogni di nostro fratello per la vita dei suoi figli e della sua famiglia e per il futuro della sua eredità. Ancora peggiore è ciò che avete fatto, e continuate a fare anche adesso, a nostra madre da quando avete assunto in maniera fraudolenta la posizione di esecutori testamentari del patrimonio di suo figlio. Continuate a mentirle, a manipolarla e a farle promesse che voi sapete non si realizzeranno mai. Grazie ad esse, in due occasioni, siete riusciti ad ottenere il suo benestare per l’aumento della percentuale del vostro reddito lordo dal patrimonio di nostro fratello.
Lei è una donna di 82 anni. Le vostre azioni si stanno ripercuotendo sulla sua salute, la cosa più grave è che abbiamo appena scoperto che recentemente ha avuto avvisaglie di un ictus. Perfavore, cercate di capire che lei non può sostenere il carico di stress che le state mettendo addosso. Lei ha detto di sentirsi “bloccata nel mezzo”. Anche lei sa e riconosce che il Testamento e’ stato contraffatto. Lei vuole fare la cosa giusta, muovendosi nella direzione della giustizia per suo figlio e la sua famiglia, ma ha paura dei poteri in essere.
Per alcune strane ragioni, i suoi consiglieri Lowell Henry, Perry Sanders e Trent (Jackson, nipote di Katherine e cugino di Michael, ndr), pur convenendo con lei sulla questione della validità del Testamento, le dicono di chiudere gli occhi su ciò che sa come fatto certo e, anzi, la convincono a lasciare che loro negozino “accordi” con Branca e McClain in sua vece. La lealtà dei suoi consiglieri sembra sia stata corrotta dalla percentuale che voi avete offerto loro, impedendogli di farle da consiglieri in modo appropriato. Lei è stata ingannata e portata a credere che, proprio come AEG, voi esecutori, Branca e McClain, siete semplicemente troppo potenti.
AEG adesso la sta spaventando nel tentativo di convincerla a ritirare la causa per danno da morte contro di loro. AEG ha parlato chiaramente del modo in cui intendono distruggere lei e la sua famiglia pubblicamente, incolpando lei della morte di Michael. Da quel momento, non hanno perso tempo a tormentare lei ed ogni membro della famiglia, inclusi i figli di Michael, con una raffica di deposizioni nelle quali vengono poste loro domande personali, inappropriate e irrispettose che non hanno nulla a che vedere con la morte di Michael. Questo e’ qualcosa di cui dei bambini non avrebbero mai dovuto fare esperienza, nè una donna di 82 anni. Non c’è stata nessuna obiezione da parte vostra, gli esecutori dell’Estate di Michael, alle scellerate e crudeli minacce di AEG verso nostra madre, i bambini e la nostra famiglia. Perché? Invece, non avete esitato a scrivere una lettera al giudice Palazuelos che presiede la causa contro AEG in cui chiedete al giudice di tenere tutti i documenti trasmessi da AEG per il discovery sotto sigillo del tribunale, offrendo chiaramente protezione ad AEG e non a nostra madre né ai nostri nipoti Prince, Paris e Blanket.
Per chi state lavorando voi? Cos’è che non volete che si sappia?
Noi sappiamo senza alcun dubbio che c’è stata una cospirazione intorno alla morte di nostro fratello e adesso una grande manipolazione e paura vengono usate per coprirla.
State spietatamente inseguendo ricchezza, fama e potere a spese della nostra famiglia, il cui desiderio più grande è regalare al mondo un dono di speranza, amore e unità attraverso la nostra musica. Anche se abbiamo perso nostro fratello, noi siamo vivi e continueremo a lottare uniti.
Questo abuso deve fermarsi adesso, basta! Non ci riuscirai, John Branca, che dopo la morte di nostro fratello hai detto a nostra madre: “Ora sono io Michael Jackson”. Come osi? Stai pur certo, signor Branca, che prima di calcare le scene, noi eravamo e tuttora siamo una famiglia. Non permetteremo a nessuno di maltrattare nostra madre, né tollereremo ogni altro tentativo futuro di creare divisioni fra di noi.
Avete disonorato tutto ciò per cui Michael si è battuto. La vostra avidità e i vostri affari sconsiderati hanno dimostrato che non avete alcun riguardo verso la preservazione della sua eredità, né per la qualità del lavoro di cui lui e’ stato esempio. Voi avete mancato di rispetto ai nostri genitori e alla nostra famiglia troppe volte. anche noi non vi rispettiamo come esecutori testamentari e non rispettiamo i progetti e le scelte che avete fatto, nè accettiamo la percezione del pubblico che dietro a tutto questo ci sia la famiglia Jackson, che sfrutterebbe nostro fratello Michael per guadagnarci, quando siete chiaramente voi due ed i vostri affiliati a fare questo.
Abbiamo intenzione di intraprendere ogni azione appropriata per cercare giustizia e perchè si sappia la verità. Stiamo considerando di dare mandato allo studio legale Baker Hostetler, che ci ha informati sulla potenziale inadempienza criminale nelle vostre azioni. Consegneremo tutto questo alle autorità competenti.
CC: Randy Phillips, Paul Gongaware, Tim Leiweke, Trent Jackson, Laurel Henry, Perry Sanders, Howard Weitzman, Martin Bandier, Phillip Anschutz, Tom Barrack."
A questa lettera, John Branca e John McClain hanno risposto via twitter (http://www.twitlonger.com/show/icl1ob) in questi termini:
"Eventuali dubbi sulla validità del testamento di Michael e la sua scelta degli Esecutori sono stati minuziosamente e completamente smontati due anni fa, quando la contestazione è stata respinta dalla Corte Suprema della Contea di Los Angeles, la Corte d'Appello della California e, infine, la Corte Suprema della California.
Sotto la supervisione del Giudice Mitchell Beckloff della Corte Suprema di Los Angeles, i co-esecutori John Branca e John McClain hanno diligentemente svolto i loro doveri fiduciari, nonché il loro obbligo verso Michael di assicurarsi che del suo patrimonio beneficino i soli membri della famiglia menzionati da lui nel suo testamento: sua madre ed i suoi tre figli.
Siamo rattristati che accuse false e diffamatorie fondate su stantie teorie cospirative online siano ora in corso da parte di alcuni membri della famiglia di Michael, che lui ha scelto di lasciare fuori dal suo testamento. Siamo particolarmente sconfortati dal fatto che arrivano in un momento in cui sono stati compiuti notevoli progressi per rendere solido il futuro finanziario dei suoi figli risanando le finanze dell’Estate, così come durante un periodo nel quale così tanti fan di Michael, vecchi e nuovi, stanno godendo la sua arte attraverso emozionanti nuovi progetti."
E’ importante specificare a quale momento l’Estate si riferisce e capire perché l’ultima frase sia un chiaro richiamo alla “fan community” di Michael Jackson.
Appena 3 giorni prima della lettera dei Jackson, i media avevano ampiamente riportato la notizia relativa alla quasi estinzione del debito di 500 milioni di dollari che sembra Michael Jackson avesse lasciato dietro di sé.
La stampa ha parlato di una vera e propria FORTUNA incassata dall’Estate da quando Michael Jackson è morto per OMICIDIO.
John Branca e John McClain hanno depositato documenti legali che mostrano che l'Estate ha generato fino alla fine di maggio 2012 guadagni per un ammontare lordo superiore ai 475 milioni di dollari. Secondo i documenti, sono stati saldati tutti i debiti di Michael Jackson, ad eccezione di un GROSSO debito che coinvolge il catalogo di pubblicazione di Michael, che gli esecutori si aspettano di estinguere completamente entro la fine del 2012.
Dai documenti risulta che Michael era molto indietro con numerosi pagamenti, incluse bollette per la residenza di famiglia di lunga data ad Encino, un mutuo di 5 milioni di dollari con la IndyMac garantito con la suddetta casa e 341,000 dollari da versare a Thomas Mesereau, l'avvocato che lo difese con successo contro le accuse di abuso su minore nel 2005. AEG Live, la società promotrice dei suoi concerti in programma a Londra, aveva concesso a credito 35 milioni di dollari di liquidi in anticipo a Jackson, che da allora sono stati ripagati.
Altro fattore che ha contribuito al debito è il "piccolo esercito" di avvocati che si occupano delle questioni legali e d'affari: i loro compensi - da maggio 2010 fino a tutto novembre 2011 - superano i 13, 6 milioni di dollari.
Dalla morte di Michael, l’Estate ha stipulato contratti milionari per il rilascio di nuovo materiale discografico e video e per grandi produzioni di spettacoli basati sulla sua musica, come l’Immortal Tour del Cirque du Soleil. I fan di un artista, e quelli di Michael Jackson non fanno eccezione, sono la prima fascia di consumo per chi promuove questi prodotti sul mercato. E’ proprio a difesa di questi prodotti che molte fan community di Michael Jackson hanno deciso di scrivere una lettera aperta contro i fratelli Jackson e a sostegno dell’Estate: http://www.mjjcommunity.com/michael-jackson-news/open-letter-on-behalf-of-michael-jackson-fans-in-support-of-mj-estate
Eppure, Michael Jackson non ha mai servito la sua Arte a scopo puramente commerciale: questa fu un’accusa rivoltagli da molti critici, che sminuirono il valore del suo spessore artistico descrivendolo come uno interessato solo ai record, ai numero uno in classifica, alle vendite.
In realtà, ogni sua canzone, ogni suo video testimonia una scrupolosa ricerca, non solo dei modi espressivi in cui trasmettere la sua Arte visuale, ma anche di quelli che dovevano veicolare i suoi messaggi sociali.
La sua era un’espressione artistica vissuta come missione per migliorare il mondo in cui viviamo, missione trasferita al suo pubblico cantandogli: “You’re just another part of me”, “Voi siete semplicemente un’altra parte di me”.
E lui era un Artista, e prima di tutto un Uomo, che lottava contro tutte le ingiustizie, contro tutti gli abusi e contro l’indifferenza di chi resta “vittima di un amore egoistico”.
Comments
http://www.youtube.com/watch?v=zssDlVYx4y4&list=HL1343209947&feature=mh_lolz
Aggiornamento: http://www.facebook.com/notes/laura-rossi/la-madre-e-i-fi gli-di-mj-isola ti-come-fu-isol ato-lui-3-anni-fa/399113406817697
Questa, invece, è la risposta che l'Agenzia investigativa "Interfor" spedì a Le Grand riguardo al conto offshore:
http://www.thewrap.com/media/article/secret-report-g ot-branca-fired -22850?page=0,0
"Interfor crede che, a questo punto nelle investigazioni, se avessimo più tempo e un budget adeguato avremmo modo di sviluppare un'intelligence che andrebbe a scoprire un piano studiato per far crollare l'impero di Michael Jackson architettato da Mottola e Branca girando soldi su conti fittizi.
Interfor Inc."