JACKSONS VS AEG: LA GIURIA ASSOLVE AEG GIUDICANDO COMPETENTE IL MEDICO CHE HA UCCISO MICHAEL JACKSON
Il 2 ottobre 2013, dopo circa 13 ore di deliberazione, la giuria popolare del caso civile intentato dalla madre e dai 3 figli di Michael Jackson contro la AEG Live ha emesso il suo verdetto assolvendo la società di produzione e promozione dell’ultimo tour del Re del Pop dall’accusa di aver assunto, ingaggiato o supervisionato con negligenza Conrad Murray, il medico personale di Jackson condannato nel processo penale del 2011 per omicidio colposo.
Ai 12 giurati era stato consegnato un modulo di 16 domande, scaturite dalle proposte di entrambe le parti approvate o respinte dal giudice, con le prime 5 a determinare l’eventuale responsabilità di AEG: bastava un solo No ad una di queste prime domande per esonerare la società e porre fine al servizio della giuria.
Le decisioni non richiedevano l’unanimità: i giurati che dovevano concordare erano 9 su 12.
La 1° domanda chiave era: AEG Live ha assunto il dottor Conrad Murray?
AEG Live aveva scelto di negare l’assunzione di Murray da quando la questione era diventata una causa legale a settembre del 2010, ma prima di allora lo stesso Presidente, Randy Phillips, aveva dichiarato in un’intervista a sky news: http://www.youtube.com/watch?v=6ZkjCrimUzQ che la società aveva assunto il medico personale di Jackson.
Rispondendo Sì alla 1° domanda, scritta e proposta dalla difesa, anche la giuria ha riconosciuto che la AEG Live ha assunto il dottor Murray. E questa decisione è stata presa in modo unanime da tutti e 12 i giurati.
Il portavoce della giuria, il giurato n° 6 Gregg Barden, ha spiegato così i 12 Sì: “Abbiamo trascorso molto tempo su questa domanda. Noi eravamo piuttosto d’accordo che non ci fosse nessun contratto scritto, ma c’era un contratto orale e un contratto implicito nel comportamento. La maggior parte di noi pensava che uno di questi fosse tra AEG e Conrad Murray, mentre io pensavo che Michael e AEG lo avessero assunto, e nelle istruzioni c’era questa possibilità che entrambi lo avessero assunto, perciò ho risposto di sì”.
La 2° domanda chiave era: Il dottor Conrad Murray era inadatto o incompetente per il lavoro per il quale era stato assunto?
Nelle argomentazioni conclusive, l’accusa, che aveva scritto e proposto la domanda, aveva spiegato ai giurati che l’inadeguatezza o l’incompetenza del dottor Murray doveva essere valutata in qualsiasi momento del suo rapporto di lavoro con AEG, spiegazione su cui la difesa non ha fatto obiezione né ha contraddetto nella sua arringa finale.
Con 10 no e 2 sì, i giurati hanno decretato che Conrad Murray era adatto e competente per il lavoro per il quale era stato assunto.
Nessuna ulteriore domanda, caso chiuso, AEG assolta.
Gregg Barden ha spiegato così i 10 No: “Se ci fosse stata l’espressione “non etico”, sarebbe andata nel modo opposto. Lui è stato assolutamente e incredibilmente “non etico”. Ma era adatto e competente per il lavoro per il quale era stato assunto, che era quello di essere un medico generico per Michael Jackson. Non era stato assunto per somministrare il propofol. Aveva una licenza, era un dottore, si era laureato in un’università accreditata, non aveva reclami contro di lui o procedimenti per negligenza. A quel tempo era adatto per essere un medico generico”.
L’affermazione di Barden “il lavoro per il quale era stato assunto era quello di essere un medico generico per Michael Jackson” non trova altro riscontro se non nel contratto scritto tra AEG Live e il dottor Murray, quel contratto scritto che però, secondo Barden, per tutti i giurati non ha costituito la prova dell’assunzione del dottor Murray da parte di AEG Live.
Nel contratto scritto: http://www.psblaw.com/wp-content/uploads/2013/06/Exhibit-168-Aegl-127388-127393.pdf si legge: “Il Produttore” – ovvero AEG Live Productions - “di seguito assume la GCA” – la società del dottor Murray – “perché fornisca i servizi del dottor Murray, e la GCA ed il dottor Murray di seguito concordano che il dottor Murray fornirà assistenza medica generica”.
La decisione dei giurati sulla 2° domanda, nei termini spiegati dal loro portavoce, denuncia una grande incoerenza ed approssimazione. Vediamo perché.
Punto primo: se Murray “aveva una licenza, era un dottore, si era laureato in un’università accreditata, non aveva reclami contro di lui o procedimenti per negligenza” sulla base di cosa i giurati avrebbero deciso nel modo opposto se gli avvocati dei Jackson avessero usato nella domanda l’espressione “non etico”? Cosa dimostrava loro l’assoluta e incredibile non eticità professionale di Murray per il lavoro per il quale era stato assunto? Nulla. Nessun reclamo, nessun procedimento legale. Barden non può che riferirsi al momento in cui Michael Jackson è morto e sono emerse le prove della non eticità del dottor Murray. Allora perché i giurati non hanno seguito lo stesso ragionamento per giudicare l’incompetenza del dottor Murray, che ha eseguito impropriamente la rianimazione cardiopolmonare sul suo paziente in arresto cardiorespiratorio il 25 giugno del 2009? Nessun medico può dirsi competente se non è in grado di fare correttamente una rianimazione cardiopolmonare. Stando alle dichiarazioni di Barden, i 12 giurati erano pronti ad interpretare correttamente l’istruzione “in qualsiasi momento del suo rapporto di lavoro con AEG” se avessero dovuto rispondere sulla non eticità di Murray, ma l’hanno ignorata completamente nel merito della sua incompetenza.
Punto secondo: un medico generico è competente perché è “un dottore, ha una licenza, una laurea in un’università accreditata e non ha reclami o procedimenti contro di lui?” Sulla base di questa logica, nessun medico con la dovuta formazione e licenza può mai essere incompetente. E che senso avrebbe l’obbligo di rinnovare la licenza ogni 2 anni, come imposto dall’Ordine dei medici della California, se la competenza di un qualunque medico non si misurasse sulle azioni che compie nello svolgimento della sua professione e non si valutasse caso per caso? Murray era incompetente per il lavoro di medico generico perché a partire dalla sua assistenza medica Michael Jackson ha mostrato segni di malnutrizione e deterioramento sia fisico che psicologico, come dimostrato dai reperti di prova presentati in tribunale dall’accusa.
Punto terzo: i giurati non hanno nemmeno preso in considerazione il conflitto di interessi che rendeva il dottor Murray inadeguato per il lavoro per il quale era stato assunto. A questo punto del modulo a loro non era ancora richiesto valutare cosa sapeva o avrebbe dovuto sapere AEG, ma cosa sapevano loro sulla base delle prove che erano state presentate in tribunale. Il portavoce dei giurati ha detto che il detective Orlando Martinez è stato uno dei testimoni del processo che più ha dato loro l’impressione di essere sincero e Martinez è colui che ha testimoniato 3 giorni sulle disastrose condizioni finanziarie del dottor Murray nel momento in cui ha accettato di lavorare come medico personale di Michael Jackson. Riconoscendo che AEG ha assunto il dottor Murray, i giurati hanno anche ammesso che un medico fortemente indebitato si trovava a prestare assistenza al suo paziente con l’obbligo di rispondere al suo rapporto di lavoro con AEG. La giuria ha ritenuto adeguato un dottore con un bisogno disperato di soldi subordinato ad un accordo in cui Michael Jackson era il paziente e AEG era il datore di lavoro che gli avrebbe corrisposto 150.000 dollari al mese soltanto se il tour non fosse stato cancellato o rimandato.
Questa conclusione dei giurati che ha ritenuto competente un medico condannato per omicidio colposo sulla base di 17 violazioni dagli standard di cura, standard validi per qualunque medico, lascia spazio ad un appello da parte dei legali dei Jackson, che stanno facendo le loro valutazioni prima di prendere questa decisione nei prossimi 30 giorni.
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