Processo Murray: 4° GIORNO, 30 settembre 2011. Testimonianza di Robert Russell
Il procuratore Deborah Brazil ha chiamato al banco dei testimoni Robert Russell, ex paziente del dottor Murray, secondo testimone per l’accusa della 4° giornata di processo.
Russell lavora come Direttore Vendite per una società di distribuzione elettrica. Vive a Las Vegas, Nevada, dove viveva anche nel 2009. Nel marzo 2009 un’emergenza sanitaria lo fece finire al pronto soccorso. Più specificamente, ebbe un attacco di cuore. Fu ricoverato allo Spring Valley Hospital di Las Vegas ed è al pronto soccorso di questo ospedale che conobbe il dottor Murray per la prima volta.
Russell ha ricordato di essere stato stabilizzato da due medici del pronto soccorso e che poi il dottor Murray riesaminò quanto gli era accaduto e quello che aveva detto il medico del pronto soccorso e programmò per lui un’operazione per inserirgli quella sera stessa, dopo 4/5 ore dall’arrivo al pronto soccorso, degli stent coronarici. In merito al suo problema di salute, Russell non consultò altri dottori oltre a Murray.
Durante la sua preparazione all’intervento chirurgico, il dottor Murray non c’era, arrivò solo al momento dell’operazione.
Brazil ha chiesto a Russell se per l’operazione venne sottoposto ad anestesia generale e Russell ha detto di sì. Brazil gli ha domandato se l’anestesia generale gli era stata somministrata da un anestesista e Russell ha detto ancora sì.
Brazil gli ha chiesto se successe qualcosa di insolito durante il suo intervento di cui lui ha consapevolezza. Russell ha risposto che è consapevole del fatto che durante l’operazione lo svegliarono perché gli erano stati somministrati dal personale medico dell’ospedale troppi farmaci che gli avevano fatto precipitare la pressione del sangue. Quando venne svegliato, ebbe modo di parlare con il dottor Murray che gli disse che poteva vedere il suo cuore su un monitor. Lui rispose che non voleva vederlo.
L’operazione di Russell venne portata a termine e il dottor Murray installò 3 stent coronarici. Dopo l’intervento, Russell si rimise i suoi vestiti con l’intenzione di lasciare subito l’ospedale. Il dottor Murray fu duro con lui, gli disse che se avesse lasciato l’ospedale e non avesse seguito le sue istruzioni e le sue cure, c’era la possibilità che morisse. Russell decise di rimanere ricoverato in ospedale e fu dimesso approssimativamente il 12 marzo 2009, qualche giorno dopo l’operazione.
Russell continuò a recarsi dal dottor Murray per le visite di controllo successive all’intervento. Più o meno intorno al 16 marzo 2009, Russell andò nello studio di Murray situato a Las Vegas per la prima visita di controllo. Durante la visita, Murray disse a Russell che aveva bisogno di un secondo intervento chirurgico ancora per degli stent coronarici. Murray gli spiegò che questo era necessario perché a causa dell’episodio che si era verificato durante la prima operazione non era arrivato alle arterie della parte posteriore del suo cuore e si era accorto che poteva insorgere un problema e riteneva che Russell avesse bisogno di stent coronarici. Russell ha confermato che Murray voleva dare seguito all’intervento per completare la riparazione del suo cuore. In quel momento, Russell sentiva di essere trattato dal punto di vista medico molto bene dal dottor Murray.
Brazil: Dopo quel primo intervento, lei ha avuto conversazioni con il dottor Murray riguardo ad un altro impiego che lui avrebbe potuto assumere?
Russell: Sì.
Brazil: Cosa le disse il dottor Murray in proposito?
Russell: Disse che aveva un’opportunità oltreoceano di curare un unico paziente, solo un paziente.
Brazil gli ha chiesto cos’altro si dissero e Russell ha detto che lui chiese dov’era questa opportunità e Murray gli disse Gran Bretagna. Russell pensò che dovesse essere un’opportunità grandiosa visto che si trattava di dover prendersi cura di un unico paziente. Russell era entusiasta per lui e altrettanto gli apparve Murray.
Brazil: Lui le rivelò chi fosse la persona o le disse solo che si trattava di una sola persona?
Russell: In quell’occasione, mi disse solo che si trattava di una sola persona.
Russell prese appuntamento per il secondo intervento chirurgico suggeritogli da Murray che avvenne il 6 aprile 2009 in un altro ospedale, di cui Russell non ha saputo ricordare il nome. Brazil gli ha domandato se anche per questa seconda operazione venne sedato da un anestesista e Russell ha detto di sì. Il dottor Murray era stato affiancato da altro personale medico durante questa seconda operazione, dopo la quale Russell tornò a casa il giorno stesso o poco dopo.
A seguito dell’intervento, Russell si recò nello studio del dottor Murray per la visita di controllo.
Brazil: Durante questa visita di controllo, le rivelò altre informazioni riguardo a quell’opportunità di trattare un solo paziente in un altro paese?
Russell: Sì.
Brazil: Cosa le disse il dottor Murray?
Russell: Disse che aveva deciso di accettare la proposta di prendersi cura di un solo paziente e in quell’occasione RIVELO’ CHE IL PAZIENTE DI CUI SI SAREBBE PRESO CURA ERA MICHAEL JACKSON. Disse che non aveva ancora comunicato questa notizia al suo staff, mia moglie era presente e lui ci chiese di non dirlo a nessuno, che poi avrebbe dato lui la notizia, che l’avrebbe comunicata al suo staff quando noi ce ne saremmo andati.
Brazil: Perciò il dottor Murray le disse che era Michael Jackson il paziente che sarebbe andato a curare, è corretto?
Russell: Sì.
Brazil: E lei ha detto che sua moglie era presente insieme a lei quando il dottor Murray rivelò che il paziente fosse Michael Jackson?
Russell: Sì.
Brazil: Quando il dottor Murray le rivelò questa informazione, le rivelò altre informazioni riguardo ai figli di Michael Jackson e su qualunque tipo di rapporto il dottor Murray avesse con loro?
Russell: Lui aggiunse solo che conosceva la sua famiglia e che si era preso cura di loro per un certo periodo, credo un paio di anni, che non era qualcosa di improvviso, ma che si trattava di un rapporto già in corso.
Brazil: Perciò lui le stava dicendo che l’opportunità di lavorare come dottore di Michael Jackson era qualcosa di cui lui aveva un trascorso, è corretto?
Russell: Sì.
Russell ha detto che lui era molto contento per il dottor Murray e che anche lui sembrava molto entusiasta: “come se non vedesse l’ora, al pari di chiunque, credo, in quelle circostanze”.
Russell ha ribadito che in quel momento Murray gli disse di non dire niente a nessuno perché lui doveva ancora rivelarlo al suo staff.
Anche a seguito di quella visita di controllo, Murray disse a Russell che aveva bisogno di un ulteriore trattamento. Murray gli suggerì l’EECP (Enhanced External Counterpulsation: cardioversione elettrica esterna, ndr), terapia di cui Murray spiegò il significato a Russell dicendogli che avrebbe implicato una serie di appuntamenti nel suo studio di un’ora ciascuno per un periodo di 7 settimane. Murray disse a Russell che queste sessioni erano importanti per il suo pieno recupero. Le sessioni erano quotidiane, 5 giorni a settimana, per un’ora. Le sessioni cominciarono alla metà di aprile 2009. Russell si recava tutti i giorni nello studio del dottor Murray a Las Vegas per queste sessioni di un’ora. Russell ha detto che nella sua frequentazione quotidiano dello studio di Murray per queste sessioni vide Murray solamente qualche volta, ma solitamente no. Il dottor Murray aveva avvertito Russell che non sarebbe stato lui personalmente ad eseguire le terapie. In esse, Russell era assistito dallo staff di Murray, composto da una ventina di persone, con 3-4 individui formati per trattare i pazienti in quel tipo di procedura. Russell ha detto che si trattava di donne, ma non ha saputo dire se erano infermiere registrate all’albo.
Brazil ha chiesto a Russell come risolveva i suoi dubbi durante quelle terapie, non potendo fare le sue domande al dottor Murray perché non aveva modo di vederlo spesso. Russell ha ricordato che c’erano state occasioni nelle quali lui aveva delle domande da fargli, le lasciava al suo staff e Murray lo richiamava personalmente a casa e rispondeva alle sue domande: “molto insolito” ha detto Russell “onestamente, mi sentivo come se stessi ricevendo il miglior trattamento del mondo”.
Brazil: Infatti, in quel momento lei si sentiva come se il dottor Murray le avesse salvato la vita.
Russell: Assolutamente.
Russell completò con successo le sue terapie approssimativamente la prima settimana di giugno 2009. Russell aveva una visita di controllo programmata per il 15 giugno 2009 con lo scopo di esaminare i risultati delle sue terapie e valutare il seguito del suo trattamento con il suo staff oppure con un altro cardiologo, cosa che era necessaria per quello che il dottor Murray gli aveva rivelato, cioè che avrebbe lasciato la sua attività per prendersi cura del signor Michael Jackson. Per Russell quell’appuntamento era importante, ma il dottor Murray lo cancellò, una persona del suo staff chiamò a casa sua e ne diede comunicazione a sua moglie.
Brazil ha mostrato questo documento di prova dell’accusa, una lettera spedita da Murray al domicilio dei suoi pazienti che ha come data il 15 giugno 2009:
Russell ha letto in aula il contenuto della lettera. In essa, Murray saluta i suoi pazienti dicendo che “grazie ad un’opportunità che capita una sola volta nella vita, ho dovuto prendere la più difficile delle decisioni di cessare la mia attività di medico a tempo indefinito”.
Russell ha detto che non rimase sorpreso di questa lettera perché già sapeva che il dottor Murray avrebbe cessato la sua attività.
Russell aveva una seconda visita di controllo programmata con Murray il 22 giugno 2009. Russell intese che questa visita aveva sempre lo scopo di verificare i risultati delle sue terapie e avere delle referenze per il proseguimento del suo trattamento, visto che il precedente appuntamento del 15 giugno era stato cancellato.
Russell ha confermato che anche questa visita programmata per il 22 giugno 2009 venne cancellata e a quel punto lui si sentì frustrato. Brazil gli ha chiesto perché e Russell ha spiegato che lui sapeva che Murray avrebbe lasciato il paese, era passato poco tempo dal suo attacco di cuore e lui voleva sapere a che punto fosse arrivato esattamente, lui sarebbe stato coinvolto con un cardiologo per il resto della sua vita e voleva delle referenze, per 7 settimane lui aveva seguito le terapie che gli avevano portato via mezze giornate di lavoro ogni giorno e lui sentiva che doveva avere delle risposte. Solo poche settimane prima Murray gli aveva detto che stava per morire, Russell sentiva di dipendere dal dottor Murray per il suo trattamento, aveva le sue cartelle cliniche.
Brazil: Quindi, 22 giugno 2009, seconda visita cancellata il, e ancora nessuna informazione da lui riguardo ad un altro appuntamento, referenza per un altro cardiologo, le sue cartelle cliniche e il suo attuale stato di salute. E’ una descrizione accurata?
Russell: Sì.
Brazil: 25 giugno 2009. Che cosa ha fatto in merito all’analisi della sua salute e la sua comunicazione, o mancanza di comunicazione, da parte del dottor Murray?
Russell: Mi sono alzato la mattina presto, ho aspettato le 08:00 del mattino ed ho chiamato il suo studio. Nel corso di 7 settimane, io ero diventato uno dei primi nomi familiari al suo personale… anche la receptionist mi conosceva, erano persone che mi vedevano ogni giorno, sentivo di aver maturato un certo rapporto con loro… Ho espresso la mia frustrazione al telefono, dissi che ero vicino al limite della mia sopportazione e che mi aspettavo delle risposte e mi aspettavo che il dottor Murray mi richiamasse e che predisponessero una visita o avrei proceduto per vie legali… si trattava della mia vita, a quel punto ero disperato e preoccupato per la mia salute.
Brazil: Si è sentito ABBANDONATO?
Russell: Sì, questa è una definizione appropriata.
Russell ha poi confermato che quella mattina il dottor Murray gli lasciò un messaggio sulla segreteria del suo cellulare e Brazil ha fatto ascoltare quella registrazione in aula, che risale alle 11:49 am del 25 giugno 2009.
Russell ha detto che era grato al dottor Murray per aver trovato il tempo di chiamarlo, però parte del suo messaggio era strano perché Murray diceva che sarebbe partito per “un anno sabbatico” e soprattutto che il suo cuore era stato “riparato”, ma quando Russell non sapeva nemmeno cosa fosse un attacco di cuore, Murray gli aveva spiegato che c’era stato un danno che non avrebbe mai potuto essere riparato nella zona del cuore colpita, per questo pensò fosse strano che lui avesse detto “riparato”.
In questo messaggio, il dottor Murray mancò di dargli indicazioni su un altro cardiologo che avrebbe potuto seguirlo. Russell ha detto che nel corso del trattamento cambiò quell’opinione iniziale su Murray per la quale pensava che avesse ricevuto un eccellente trattamento, ad un certo puntò si sentì frustrato e ABBANDONATO, si trattava della sua vita e lui pretendeva delle risposte.
CONTROINTERROGATORIO DI ED CHERNOFF:
L’avvocato ha anzitutto salutato Russell perché non si erano mai visti né parlati prima. Russell ha detto che la sua relazione con Murray si poteva definire una relazione medico-paziente amichevole per quel breve periodo di tempo.
Chernoff gli ha chiesto se era una relazione diversa da quella che poteva aver avuto con altri dottori e Russell ha ricordato che quella volta in cui lui voleva lasciare l’ospedale perché non si era reso conto di quanto gravi fossero le sue condizioni, il dottor Murray era stato molto solerte e attento nei suoi confronti, gli aveva dato consigli su cosa doveva mangiare, sugli esercizi che doveva fare, sullo stile di vita, perciò Russell quando dice che Murray gli ha salvato la vita, intende qualcosa di più delle semplici operazioni, intende che anche psicologicamente, i consigli che Murray gli diede gli hanno salvato la vita.
Chernoff ha sottolineato che Murray è un dottore premuroso e Russell ha detto che era possibile lasciare un messaggio al suo studio e lui lo richiamava a casa stando anche un quarto d’ora con lui al telefono a placare le sue paure e rispondere alle sue domande.
Chernoff gli ha chiesto se era insolito per un dottore avere lo stesso coinvolgimento di Murray nella vita di Russell come suo paziente e Russell ha detto di sì.
Chernoff ha domandato a Russell come sta adesso dopo il suo primo attacco di cuore il 9 marzo 2009 e lui ha detto che può dirsi in buona forma e che il suo attuale cardiologo è soddisfatto di come stiano agendo gli stent coronarici.
Chernoff ha ricordato le due cose che Russell aveva definito strane del messaggio in segreteria lasciatogli da Murray il 25 giugno 2009.
Chernoff: Se lui avesse detto nel suo messaggio: “come lei sai, sto partendo per un anno sabbatico”, lei avrebbe pensato che non fosse strano?
Russell: Non so se riesco a spiegarlo nel modo giusto, al momento della telefonata, io chiamai mia moglie per dirle che ero stato richiamato e credo che le mie esatte parole furono che era strano che lui avesse detto questo.
Chernoff ha ricordato che Russell era a conoscenza di questo anno sabbatico e del fatto che Murray stesse per partire per la Gran Bretagna. Inoltre, Russell aveva ricevuto la lettera. Russell ha detto di sì.
Fonti: http://www.youtube.com/watch?v=HTrG77mwktU&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=TG02bQQsZWs
http://www.youtube.com/watch?v=tiS3wwTKZ7w&feature=related
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