TESTIMONIANZE DI MICHAEL AMIR WILLIAMS E FAHEEM MUHAMMAD NELLA PRIMA UDIENZA PRELIMINARE DEL 4 GENNAIO 2011
Dopo Kenny Ortega, l’accusa ha chiamato al banco dei testimoni MICHAEL AMIR WILLIAMS, l’assistente personale di Michael,e FAHEEM MUHAMMAD, il capo del personale di sicurezza, nonché autista di Michael.
MICHAEL AMIR WILLIAMS a giugno 2009 era Assistente Personale di Michael da poco più di due anni e ha dichiarato di aver incontrato e conosciuto Murray per la prima volta all’inizio del 2008, a Las Vegas.
Le mansioni di Williams erano: rispondere alle telefonate, organizzare le operazioni giorno per giorno, assumere il personale o qualunque cosa di cui Michael avesse bisogno come "mandarmi a prendere il popcorn".Parlava con Michael più volte al giorno, quasi ogni giorno.
Questi i dettagli del servizio di sicurezza: 2 uomini, 24/24, 7 giorni su 7, presso la residenza di Michael. Il personale di sicurezza lavorava su turni. Il loro dovere includeva aprire il cancello della proprietà e dare l’autorizzazione a chi poteva entrare.
Williams fungeva da collegamento tra il personale di sicurezza e Michael. Michael avrebbe detto a Williams ciò che gli serviva e Williams lo avrebbe comunicato al personale di sicurezza.
Williams chiamava Kenny Ortega o l’assistente di Ortega, James, per sapere a che ora Michael sarebbe dovuto andare allo Staples Center per le prove. La sicurezza mandava avanti un team allo Staples prima che ci andasse Michael, così da assicurarsi che fosse tutto sistemato. Di solito Williams faceva il tragitto dalla proprietà allo Staples insieme a Michael. Di solito i fan stazionavano fuori allo Staples Center per salutarlo. Michael faceva sempre rallentare per salutare i suoi fan. "Mai essere scortese con i suoi fan. Si è sempre assicurato di questo”. Entravano e poi, quando le prove erano finite, i fan erano di nuovo fuori. Michael si fermava a salutarli. Arrivato a casa, Michael entrava dentro e la sicurezza portava le sue cose (documenti, borse o regali dei fan) in fondo alle scale. A portarle al piano di sopra erano o lo stesso Michael, oppure suo figlio Prince o una governante.
Un paio di mesi prima del 25 giugno 2009, Williams vedeva regolarmente Murray a casa di Michael. A volte era Williams a chiamare Murray, altre volte era Michael a chiamare Murray personalmente per assicurarsi che il dottore fosse a casa dopo le prove. Normalmente, Murray era a casa quando rientravano dalla prove.
Con l’aiuto di Williams, l’accusa ha cominciato a ricostruire le ultime ore di vita di Michael. Il 24 giugno Amir Williams e Muhammad erano nell’auto insieme a Michael per raggiungere lo Staples Center: non era più tardi delle 19.00, Michael si preoccupava di essere in tempo per le prove e chiese di accendere il riscaldamento perché sentiva freddo. Le prove terminarono oltre la mezzanotte, Michael fu riaccompagnato a casa, ad attenderlo c'erano i suoi fan che lui si fermò a salutare. Williams notò che la macchina di Murray era già nel parcheggio della proprietà, ma il dottore in persona non lo vide. Dopo aver sbrigato le solite faccende da personale di sicurezza, Williams tornò a casa sua e sarebbe rientrato in servizio il giorno dopo.
Amir Williams ricevette un messaggio sulla segreteria telefonica del suo iPhone alle 12.13 del 25 giugno nel quale Murray con una voce molto agitata diceva: “Dove sei? Vieni immediatamente qui, sbrigati”. Alle 12.15 Williams richiamò Murray che gli disse di raggiungere in fretta Carolwood (indirizzo della casa di Michael, ndr) perché Michael aveva avuto una “brutta reazione” e di mandare qualcuno al piano di sopra perché c’era immediatamente bisogno di aiuto. Tuttavia, Murray NON chiese ad Amir Williams di chiamare il 911. Amir Williams telefonò poi a Faheem, che gli disse di aver lasciato la proprietà per recarsi in banca. Williams ordinò a Faheem di tornare a casa. Quindi, Amir Williams chiamò Alberto Alvarez, un’altra guardia del corpo di Michael, chiedendogli dove fosse e Alvarez rispose di essere all’ingresso principale, dal quale poi sarebbe entrato all’interno della proprietà grazie alla tata dei figli di Michael che gli aprì la porta. Amir Williams istruì Alvarez di andare al piano di sopra. Normalmente, non era permesso di salire al piano di sopra, era concesso a Williams in caso di necessità. Williams ha detto di aver udito dei rumori in sottofondo di qualcosa che stava succedendo e di aver sentito la voce di Murray, ma poi la telefonata fu interrotta improvvisamente.
Frank Di Leo lo chiamò mentre era lungo la strada per raggiungere Carolwood. Arrivato lì, vide già l’ambulanza e delle persone all’esterno. Williams entrò nella proprietà, ma non salì al piano superiore dove c’era la camera da letto, anche perché al personale della sicurezza non era permesso se non per ordini precisi di Michael (solo alle governanti era consentito l’accesso per le pulizie). Williams vide i paramedici portare la barella con Michael sopra e Murray che sudava accanto a loro. Amir Williams si prese cura dei figli di Michael, che mise nell’automobile che avrebbe seguito l’ambulanza.
Una volta giunti all'UCLA medical center, i figli di Michael e la tata furono sistemati in una stanza d'ospedale vuota. C'era una guardia di sicurezza alla porta. Dopo un po', Murray e gli altri medici vennero a comunicare che Michael era morto. Amir Williams, Murray e Frank Di Leo entrarono nella stanza ed il figlio di Michael Prince pregò Di Leo di sincerarsi che i medici conoscessero a cosa fosse allergico Michael, ma Di Leo informò i bambini che Michael era morto perché aveva avuto un arresto cardiaco. Murray però disse a Di Leo di non dire questo ai bambini perché ancora non sapevano cosa fosse successo di preciso.
Ad Amir Williams è stato chiesto se in ospedale Murray gli avesse fatto una strana richiesta e ha raccontato che Murray gli parlò di una crema nella stanza di Michael della quale lui sapeva che a Michael non sarebbe piaciuto che il mondo venisse a sapere e voleva che lui chiedesse a qualcuno dei ragazzi della sicurezza di riaccompagnare Murray a casa di Michael per recuperarla. Williams pensò che fosse strana una cosa del genere visto che Michael era appena morto. Amir Williams comunicò la richiesta di Murray a Faheem che rispose di non avere intenzione di dare un passaggio al dottore. Williams ha testimoniato che Faheem è più schietto di lui, Williams non voleva sembrare ostile, così disse a Murray che la polizia aveva trattenuto le chiavi delle loro auto e per questo non potevano dargli un passaggio. Williams disse questo a Murray solo per sviare la sua richiesta perché i poliziotti non avevano sequestrato le loro chiavi. Poi Williams contattò la sicurezza a casa di Michael dando loro queste istruzioni: "assicuratevi di mettere tutto in sicurezza, che nessuno entri o esca". Dopo un po', Murray si avvicinò ad Amir Williams una seconda volta perché voleva che lo portassero a prendere da mangiare, era tutto il giorno che non mangiava e voleva del cibo, ma Amir Williams gli rispose che non potevano portarlo da nessuna parte. Amir Williams non vide più Murray e quando la polizia arrivò all’ospedale per chiedere dove fosse il dottore, Amir Williams potè dare loro solo i numeri di telefono.
Controinterrogatorio dell’avvocato di Murray Ed Chernoff:
Williams contribuiva ad assumere il personale di sicurezza. Assunse personale da “Security Measures”.
Il proprietario della “Security Measures” fa parte della Nation of Islam (http://it.wikipedia.org/wiki/Nation_of_Islam). Michael aveva detto a Williams di assumere persone che lui conosceva e di cui si fidava. Williams conosceva il proprietario e si fidava di lui. Williams selezionava personalmente i suoi collaboratori del personale perché non voleva chiunque alla proprietà.
Williams è collegato alla Nation of Islam, ma ha dichiarato che non faceva le assunzioni da “Security Measures”' per questioni religiose, piuttosto perché aveva fiducia in quella società.
Patrick Muhammad, Alberto Alvarez, Faheem Muhammad, Patrick Isaac e Larry (non ne ricorda il cognome) provengono dalla Nation of Islam.
La tata Rosalind Muhammad, anche lei della Nation of Islam, è una cara amica della mamma di Williams, lui si fidava di lei.
Domanda: "c'era qualcuno lì che non fosse collegato alla Nation of Islam?" Williams ha risposto "molte persone, lo chef, le governanti e e tre o quattro della sicurezza non erano della Nation of Islam"
Domanda "Chi c’era alla proprietà dalle ore 10:00 fino a mezzogiorno?" Williams ha risposto "Larry e Louis, credo"
Louis William, fratello di Michael Amir Williams, è uno del personale di sicurezza.
Chernoff ha chiesto a Williams come mai la mattina del 25 giugno chiamò Faheem e non suo fratello. Williams ha risposto che sapeva che suo fratello era alla proprietà quel giorno, ma non sapeva esattamente quale fosse il suo turno. Sapeva che Faheem Muhammad e Alberto Alvarez avevano il turno diurno ed era con loro che Michael sarebbe uscito se avesse avuto bisogno di andare da qualche parte.
Chernoff ha chiesto a Williams perché avesse detto ad Alvarez di utilizzare la porta d'ingresso se il furgone della sicurezza era più vicino alla porta della cucina. Williams ha testimoniato che la porta della cucina sarebbe stata chiusa a chiave. A volte durante il giorno, l’ingresso principale non lo era. Michael lo chiudeva a chiave di notte. Amir Williams voleva che Alberto andasse all’ingresso principale della casa sperando che non fosse chiusa a chiave. Anche se lo fosse stato, Williams sperava che qualcuno della casa potesse vedere Alberto e aprirgli la porta.
Williams conosceva Alberto Alvarez da circa 5 anni e Faheem da circa 10 anni.
La telefonata di Murray l’aveva persa perché era sotto la doccia. Normalmente, prendeva servizio intorno alle 10:00 ma quel giorno stava andando a cercare dei "depositi e della roba per il concerto". Così, aveva fatto una ricerca su google di alcuni posti da andare a vedere prima di mettersi sotto la doccia. Williams sarebbe rientrato appena prima delle prove (ndr: se Williams e la sicurezza portavano Michael alle prove, perché Kenny Ortega ha testimoniato che Randy Phillips stava andando a prendere Michael per portarlo alle prove il 25 giugno 2009?)
Loro scortarono la signora Jackson e i figli di Michael alle loro auto. E provarono a creare un diversivo. C'erano un sacco di persone fuori dall'ospedale. E loro sapevano che la gente di solito seguiva la loro Cadillac Escalade. Perciò vennero fuori sperando che i paparazzi ed i fan seguissero le loro Cadillac Escalade e NON la signora Jackson e i bambini. Non sapevano verso dove stessero guidando, stavano solo guidando per essere delle esche. Dopo circa 5 minuti di guida, Williams fu chiamato perché si recasse a Carolwood dove ebbe un colloquio con la polizia. In quella occasione, Williams non riferì ai poliziotti che Murray in ospedale gli si era avvicinato perché il colloquio durò meno di 10 minuti e la polizia era focalizzata sulla sequenza temporale degli eventi.
Williams sente di aver avuto più di un rapporto professionale con Michael, erano amici. Michael si fidava di lui e si confidava con lui ma Williams non sapeva che soffrisse di insonnia. "Non mi fu mai detto". Non era una cosa diagnosticata da un medico. Michael qualche volta lo chiamava alle 02:00 del mattino per chiedergli qualcosa, ma Williams non ne aveva mai tratto la conclusione che Michael soffrisse di insonnia.
Dopo che Williams terminò il suo colloquio con la polizia a Carolwood, prima di lasciare la proprietà, arrivò un nuovo team di sicurezza assunto da Tohme Tohme che gli disse che il suo team di sicurezza era stato congedato.
Williams aspettava l'arrivo della famiglia Jackson prima di lasciare la residenza.
Williams ha chiesto alla polizia se l'accesso alla residenza era consentito e la polizia gli disse: "qui abbiamo finito, può lasciarli accedere". Quando la famiglia Jackson entrò nella proprietà, Williams andò via.
ReDirect (secondo interrogatorio) di David Walgreen:
L’attenzione è rivolta ai tabulati telefonici del cellulare di Williams. Il procuratore Walgreen ha fatto notare una chiamata effettuata alle 12:18 del 25 giugno 2009. Williams ha detto che apparteneva a Derrick Cleveland (personale di sicurezza). Williams ha detto che deve aver chiamato Derrick prima di chiamare Alberto Alvarez, ma non si ricorda. Una chiamata immediatamente successiva, sempre alle ore 12:18, è stata fatta ad Alberto Alvarez.
ReCross (secondo controinterrogatorio) di Ed Chernoff:
Williams non sapeva nemmeno della flebo e delle fiale, figuriamoci se può averle toccate, perciò le sue impronte digitali su di esse non dovrebbero esserci. Chernoff ha fatto notare che se lui non si connette effettivamente con il chiamante, non compare sulla bolletta del cliente. La chiamata di Murray delle ore 12:13 non era sulla bolletta del telefono di Williams perché era una chiamata persa e in quel caso Williams e Murray non si erano effettivamente parlati. Perciò, se il numero di Derrick Cleveland compare sulla bolletta, Chernoff implica che Williams abbia effettivamente parlato con Derrick. Williams non ricorda di aver parlato con Derrick, ma ammette che se si trova sulla sua bolletta deve aver parlato con lui.
Alle 01:16 del 25 giugno 2009, Williams chiamò Derrick Cleveland. Questo è successo quando Michael era sulla strada di ritorno dallo Staples a Carolwood (ndr: Tale dato smentisce le affermazioni secondo cui Michael arrivò a Carolwood alle 01:00 visto che alle 01:16 era ancora sulla strada).
Derrick Cleveland li stava precedendo (aveva lasciato lo Staples prima di Michael). Williams lo aveva chiamato per assicurarsi che tutto fosse in ordine per il loro arrivo alla casa.
Il terzo testimone, FAHEEM MUHAMMAD, era alle dipendenze di Michael da circa 10 mesi. Assunto da Michael Amir Williams in un primo momento solo come autista, gli era stata attribuita poi anche la supervisione dei dettagli della sicurezza. Era l'autista di Michael anche nei giorni del 24 e 25 giugno. Ha dichiarato di aver incontrato Murray per la prima volta a casa di Michael più o meno nel mese di marzo 2009 e di averlo visto presso la residenza nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno. Di solito, era di notte che vedeva Murray. Murray la notte si tratteneva a casa di Michael. Inizialmente, non era frequente, ma l’ultimo mese o giù di lì era diventato una routine. Le ultime due settimane prima della morte di Michael, Faheem vedeva Murray a casa quasi ogni notte.
Il 24 giugno 2009, partì con Michael da Carolwood per raggiungere lo Staples circa alle 19.00. Lui era al posto di guida, Williams del passeggero e Michael sul sedile posteriore. Alberto Alvarez lavorava nel team che anticipava l'arrivo di Michael allo Staples: li aspettava con una golf cart per portare Michael nel suo camerino. Il 24 giugno 2009 Faheem guardò le prove e Michael era di buon umore. Dopo le prove, tornarono a Carolwood in macchina con la stessa formazione dell'andata. Faheem era presente quando Michael chiese a Williams di telefonare al dottor Murray perché si assicurasse del suo arrivo alla proprietà in tempo per il loro rientro. Quando arrivarono, c'erano dei fan ad attendere Michael, che si fermò per salutarli ed accettare i loro doni. Portarono Michael fino all'ingresso principale della casa, poi Michael entrò dentro. La macchina di Murray era parcheggiata nel vialetto. Faheem e Williams entrarono per lasciare in fondo alle scale i regali e altra roba e Michael li congedò dicendo: "Buonanotte, vi voglio bene". La sicurezza fu chiamata a rapporto presso il furgone, lui poi andò a casa.
Il 25 giugno 2009 Faheem raggiunse Carolwood poco prima di mezzogiorno, ma poi lasciò la residenza per recarsi in banca. Mentre era in banca, ricevette la telefonata di Amir Williams che gli chiedeva di correre al piano di sopra. Faheem disse a Williams che non si trovava a casa di Michael in quel momento. Williams gli disse che Murray lo aveva chiamato per dirgli che Michael aveva avuto una brutta reazione. Faheem era a 5 minuti da Carolwood e si precipitò a casa di Michael. Quando vi giunse, richiamò Williams per essere sicuro di poter salire al piano di sopra e Williams gli disse di farlo e vedere cosa stava succedendo. Quando Faheem raggiunse la camera da letto, vide anzitutto la guardia del corpo Alberto Alvarez camminare avanti e indietro a lato del letto in evidente stato di agitazione. Gli chiese se avevano telefonato al 911 ed Alvarez rispose di sì. Faheem scorse i piedi di Michael e a quel punto vide Murray in ginocchio fare pressione con una sola mano sul petto di Michael che giaceva sul letto, con occhi e bocca aperti, e dava l’impressione di non essere vivo. Murray era in stato di panico e chiese a lui e ad Alvarez se uno di loro conoscesse il CPR, domanda per la quale Faheem, sapendo che Murray fosse un cardiologo, lanciò ad Alvarez uno sguardo scioccato.
Faheem si accorse poi della presenza dei figli di Michael, Prince e Paris: Prince era nei pressi dell’uscio, due passi dentro la stanza, mentre Paris era inginocchiata a pregare sul pavimento dello spazio antistante alla camera e piangeva. Lasciando Alvarez a tentare di aiutare Murray nel CPR, Faheem si allontanò dalla stanza per riportare i bambini di Michael al piano di sotto. Faheem istruì le auto della sicurezza a tenersi pronte per andare in ospedale: se il 911 non fosse arrivato al massimo entro 10 minuti, sarebbero stati loro a portare Michael in ospedale. Quando i paramedici arrivarono a casa, fu lui ad accompagnarli al piano di sopra. Faheem notò l'attrezzatura per la flebo nella stanza da letto. Quando Michael fu trasportato in ospedale, i suoi bambini erano già seduti nell'Escalade pronta a seguire l'ambulanza. Quando raggiunsero l'UCLA, la sicurezza si preoccupò di proteggere con le loro giacche il corpo di Michael e i volti dei suoi figli dai paparazzi. Faheem parlò con il capo della sicurezza dell'UCLA che li aiutò a mettere in sicurezza una stanza vuota dell'ospedale dove far stare i figli di Michael. La sicurezza avrebbe sorvegliato questa stanza, mentre loro si prepararono ad accogliere la famiglia Jackson. Dopo che Michael venne proclamato morto, gli si avvicinò Amir Williams per comunicargli ciò che Murray aveva richiesto (cioè, di essere riaccompagnato a Carolwood). Faheem ha confermato quanto dichiarato da Williams in merito al sequestro delle chiavi delle auto da parte della polizia che non avrebbe permesso a nessuno di tornare alla proprietà. Ha ricordato che Murray gli si avvicinò dicendo che aveva fame e voleva andare a prendere qualcosa da mangiare circa 30/45 minuti dopo che i medici avevano annunciato il decesso di Michael. Faheem informò Murray della presenza di un bar all’interno dell’UCLA. 15-20 minuti dopo, Murray ancora si avvicinò a Faheem per dirgli che era stanco e aveva bisogno di andare via. Faheem non ha ricordato esattamente la sua risposta, ma sostanzialmente riferì a Murray che non poteva portarlo da nessuna parte. Faheem poi lo vide lasciare l’ospedale. Il 25 giugno Faheem ebbe una breve conversazione con la polizia a Carolwood, poi il 31 agosto 2009 parlò con i detective Meyers e Smith.
Controinterrogatorio di Ed Chernoff:
Chernoff ha chiesto come Faheem fosse arrivato al suo colloquio con la polizia il 31 agosto. Faheem ha risposto che i detective avevano contattato il suo avvocato. Il suo avvocato era presente quando Faheem riferì ai detective il 31 agosto proprio nell'ufficio del suo avvocato. Faheem non aveva parlato con i poliziotti in ospedale. Ricorda di aver parlato con loro in 2 occasioni: a Carolwood di rientro dall'ospedale ed il 31 agosto nell'ufficio del suo avvocato. Faheem lasciò la camera da letto di Michael due volte prima che arrivassero i paramedici. La prima per scortare i figli di Michael dalla tata. Dopo aver messo i bambini al sicuro, istruì la sicurezza di predisporre le vetture. Poi ritornò in camera da letto. La seconda volta lasciò la stanza proprio prima che i paramedici arrivassero per accompagnarli al piano di sopra. La prima volta che Faheem entrò nella camera da letto di Michael, Alberto Alvarez non stava aiutando Murray a praticare il CPR, ma Murray stava facendo qualcosa sul lato sinistro del letto. Murray era in ginocchio, ma Faheem non ricorda esattamente se stesse facendo il CPR oppure no. La domanda di Murray, se qualcuno presente nella stanza fosse in grado di effettuare il CPR, a Faheem sembrò strana perché dal suo tono era come se il dottore non conoscesse il CPR. Quando essi lasciarono Carolwood per raggiungere l'UCLA, Faheem diede istruzioni a due guardie del corpo, Larry e Louis, di non entrare in casa e di non consentirne l'accesso a nessuno. Di rientro dall'ospedale, Larry e Louis avevano finito il turno di lavoro ed erano andati via. Dopo quella breve conversazione con i poliziotti e l'arrivo della famiglia Jackson a Carolwood, sua moglie andò a prenderlo per lasciare la residenza.
Chernoff ha chiesto a Faheem se ricordava di aver visto Murray parlare con Jermaine Jackson per aiutarlo a preparare la conferenza stampa sulla morte di Michael ma Faheem ha risposto di no e non ha saputo indicare precisamente a che ora vide Murray lasciare l’ospedale. Faheem ha infine ribadito di non aver toccato nulla che fosse presente nella camera di Michael e di non aver sentito Murray chiedere ad Alvarez di ripulire la stanza.
Fonti: http://sprocket-trials.blogspot.com/2011/01/dr-conrad-murray-prelim-day-1-part-ii.html
http://muzikfactorytwo.blogspot.com/2011/06/conrad-murray-trial-based-on-official.html
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