JACKSON v. AEG: La Corte d’Appello nega nuovo processo
Il 2 ottobre del 2013, dopo 5 mesi di processo, i giurati nella causa civile intentata dalla madre e dai figli di Michael Jackson contro AEG Live, il promotore di concerti coinvolto nella produzione del suo ritorno in tour dopo 12 anni, emisero il loro verdetto giudicando la società non responsabile per la sua morte.
A un tale esito la giuria era arrivata dopo aver risposto NO alla seconda domanda del modulo del verdetto, composto da 5 domande che sarebbero state esaminate singolarmente, chiudendo il caso alla prima risposta negativa.
Il modulo cominciava interrogando i giurati sull’assunzione del dottor Conrad Murray, colui che ha ucciso Michael Jackson somministrandogli una dose letale di propofol in combinazione con benzodiazepine. AEG aveva negato di aver assunto Murray solo dopo aver appreso che Katherine Jackson li avrebbe portati in tribunale. Dopo aver visto l’allora Presidente di AEG – licenziato subito dopo la fine del processo benché poco prima avesse firmato un nuovo contratto quinquennale – dichiarare davanti alle telecamere, qualche giorno dopo la morte di Jackson, che AEG aveva assunto il dottor Murray, e dopo aver analizzato il loro accordo, i giurati hanno ritenuto non credibile la difesa della società e hanno decretato che sì, era stata AEG ad assumere il medico che avrebbe portato Michael Jackson alla morte.
La seconda domanda chiedeva se il dottor Murray era inadatto o incompetente per il lavoro per il quale era stato assunto. Rispondendo NO, la giuria ha ritenuto Murray adatto e competente in qualità di medico generico e ha risolto il processo in favore di AEG.
Come sempre avviene negli Stati Uniti, i giurati incontrarono gli avvocati delle due parti dopo il verdetto per discutere nel merito delle loro decisioni e il portavoce della giuria spiegò ai media come e perché erano giunti alle loro conclusioni. Circostanza al contrario mai avvenuta, un membro della giuria si iscrisse a un forum di fan di Michael Jackson e per qualche giorno rimase lì a scrivere nel merito del verdetto. Tra centinaia di forum dedicati al Re del Pop, il giurato aveva scelto l’unico che, sin dall’inizio, aveva marchiato la madre di Michael Jackson come “arraffatrice di soldi” condannando la sua scelta di intentare una causa contro AEG.
Grazie alle sue affermazioni nel forum e alle dichiarazioni del portavoce e di altri membri della giuria ai media, sono emerse incongruenze, contraddizioni e pregiudizi nell’espletamento del loro servizio, che sono stati ampiamente documentati in questo articolo: http://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=348:jacksons-vs-aeg-la-giuria-assolve-aeg-giudicando-competente-il-medico-che-ha-ucciso-michael-jackson&catid=34:articoli-verita-sulla-morte&Itemid=61 e in questo video oscurato da youtube poco dopo l’upload: https://vimeo.com/117878498
Anche le interviste con gli avvocati avevano portato alla luce le difficoltà in merito alla seconda domanda di 4 membri della giuria, numero sufficiente a valutare questo tipo di argomentazione come base per fare richiesta d’appello, dal momento che questo processo era fondato sulla preponderanza di prove con 9 giurati su 12 a dover convergere sulle stesse conclusioni.
La famiglia Jackson manifestò subito dopo il verdetto l’intenzione di continuare a esplorare qualsiasi opzione possibile perché sia riconosciuta una responsabilità legale di AEG nella morte di Michael. I loro avvocati dichiararono di voler chiedere un nuovo processo che reintegrasse delle cause d’azione respinte dal giudice che aveva presieduto il caso sin dall’inizio, ma è stato proprio lo stesso giudice a prendere in esame la loro richiesta in prima istanza, con un esito negativo più che scontato.
Il passo successivo è stato ricorrere alla Corte d’Appello, che il 22 gennaio 2015 ha ascoltato le argomentazioni degli avvocati.
Il giornalista dell’Associated Press Anthony McCartney è stato l’unico a presenziare in aula per seguire l’udienza, di cui ha riportato la seguente sintesi:
“L'udienza è cominciata poco prima delle 9:00 del mattino e ha concesso a ciascuna parte 30 minuti per le loro argomentazioni. Nessun membro della famiglia Jackson era presente.
L'avvocato per i Jackson, Margaret Grignon - un avvocato d'appello - è stata la prima a parlare. I legali di Katherine Jackson vogliono un nuovo processo sulla base della loro imputazione che i giurati abbiano ricevuto istruzioni improprie e un modulo di verdetto malfatto. Vogliono anche che la Corte d'Appello ripristini 2 cause di azione respinte prima del processo (Respondeat Superior e negligenza). Il Respondeat Superior è collegato a se Conrad Murray fosse un dipendente di AEG e se il suo lavoro ponesse un rischio "particolare" su Michael Jackson.
L'avvocato Grignon ha fatto notare che i giurati avevano trovato che AEG aveva assunto Conrad Murray. Questo ha portato alla domanda da parte del giudice Mosk se ci fossero prove che Murray era il medico personale di Michael Jackson prima che AEG fosse coinvolta. Grignon ha risposto che ci sono prove contrastanti sui trattamenti di Murray a Jackson e ha ribadito che "AEG ha assunto il dottor Murray".
Quindi il giudice Mosk ha fatto domande sull'accordo di Murray con AEG e sullo stato di tale accordo il giorno della morte di Jackson. L’avvocato Grignon ha risposto che Murray aveva firmato l'accordo, che però non era ancora stato firmato da Jackson. L'avvocato ha detto che il cantante "acconsentì al contratto".
Il giudice Mosk ha poi chiesto alla Grignon se i fatti supportavano il ripristino della causa Respondeat Superior. Lei ha detto di sì, ma il giudice Kriegler è intervenuto dicendo: "Io pensavo che lo avessero assunto perché era stato il signor Jackson a richiederlo".
Il giudice Kriegler ha quindi chiesto se ci fossero prove che AEG avesse attivamente ricercato un qualunque altro medico per Jackson. L’avvocato Grignon ha menzionato delle discussioni con un altro dottore, ma la società ha assunto Murray e "ha ottenuto un medico in debito con AEG".
Il giudice Mosk ha ripreso a fare domande all’avvocato Grignon sul fatto che Murray fosse davvero un dipendente di AEG Live solo perché lo stavano pagando. Il giudice Mosk ha chiesto se un albergo o un noleggio auto pagato da AEG diventino per questo dipendenti della società. L’avvocato Grignon ha risposto che i fatti nel caso di Jackson hanno supportato che Murray fosse un dipendente di AEG Live.
Quando il giudice Mosk ha detto che sembrava che lo scopo di AEG di assumere Murray fosse quello di tenere Jackson in salute, l’avvocato Grignon ha detto che la società potrebbe aver avuto altre motivazioni, che è possibile che AEG volesse Murray come "un meccanismo e uno strumento per tenere il signor Jackson in riga". "Michael Jackson pensa di avere un dottore", ha detto la Grignon "ma nei fatti quel dottore è agli ordini di AEG".
Il giudice Kriegler ha chiesto se Jackson avrebbe dovuto rimborsare AEG per il compenso mensile di Murray di 150.000 dollari al mese. L’avvocato Grignon ha risposto che era considerato una "legittima spesa per il tour" (AEG ha poi argomentato che il compenso era responsabilità di Jackson).
Il giudice Mosk ha poi chiesto se l'accordo di Murray con AEG prevedeva apparecchiature mediche da utilizzare a Los Angeles o semplicemente a Londra. L’avvocato Grignon ha risposto che secondo l'accordo l'attrezzatura poteva essere usata negli Stati Uniti o a Londra, ovunque Jackson si trovasse.
A questo punto il tempo per l’avvocato Grignon era scaduto, ma i giudici le hanno concesso qualche minuto per parlare del modulo del verdetto. I giudici le hanno posto diverse domande su come la Domanda 2 - che ha chiuso il caso in favore di AEG - fosse finita sul modulo del verdetto. La Grignon ha sostenuto che gli avvocati di Katherine Jackson volevano che fosse scritta in modo diverso e avevano fatto obiezione alla formulazione nel modulo del verdetto.
Ha poi preso la parola l'avvocato di AEG, Marvin Putnam, che ha fatto notare il volume delle informazioni nel caso. Poi, si è soffermato sul modulo del verdetto. Putnam ha detto che la domanda 2 era stata specificamente richiesta dagli avvocati di Katherine Jackson e compariva sul verdetto esattamente come l'avevano voluta loro. "Questo è esattamente ciò che hanno chiesto, non hanno affatto fatto obiezione". Putnam ha detto di volersi soffermare su diverse affermazioni errate fatte dalla Grignon durante le sue argomentazioni, facendo notare che lui era l'avvocato del processo e ha familiarità con il caso. Putnam ha detto che non era in discussione il fatto che Jackson o la sua società avrebbero dovuto rimborsare AEG per il compenso di Murray. "Michael Jackson doveva restituire quei soldi".
Poi, il giudice Goodman ha chiesto a Putnam se AEG poteva avere altre motivazioni per l'assunzione di Murray. "Loro volevano che Michael Jackson fosse in forma", ha risposto Putnam. "Certo. Volevano che lui andasse in tour".
Il giudice Mosk ha chiesto a Putnam se la situazione di Murray era diversa da una squadra di football che paga un medico per curare i suoi giocatori.
Putnam ha risposto che le cause di Respondeat Superior sono molto specifiche e i fatti nel caso di Jackson sono diversi da quelli di un medico per una squadra di football. Putnam ha anche sostenuto che i fatti nel caso di Jackson sono diversi da quelli di precedenti casi ai quali Katherine Jackson fa riferimento.
Il giudice Mosk è passato a un altro problema, cioè se c'era un "particolare rischio" per il lavoro di Murray e se AEG Live avrebbe dovuto prevedere possibili problemi. Putnam ha risposto che era "assolutamente imprevedibile" che Murray stesse dando dosi di propofol a Jackson nella sua camera da letto durante la notte. "Tutti nel mondo, non solo AEG, ha imparato a conoscere il propofol a causa di questa tragica morte" ha detto.
Il giudice Mosk ha interrogato Putnam su un punto sollevato dalla Grignon, ovvero che AEG sapesse che Michael Jackson aveva avuto problemi con i farmaci. Putnam ha risposto che non c'erano prove a sostegno di questo e che la società non aveva idea dell'uso del propofol da parte di Jackson.
“È stato il propofol che lo ha ucciso", ha detto Putnam ai giudici. Dopo essersi soffermato brevemente su un altro punto, ha poi concluso le sue argomentazioni.
L’avvocato Grignon ha avuto circa 4 minuti per le argomentazioni finali, momento nel quale i giudici Mosk e Kriegler hanno espresso i loro problemi con questo caso. L'avvocato ha ribadito che AEG sapeva che Jackson aveva avuto un problema con i farmaci anni prima della sua morte ed erano coinvolti nel pagamento di Murray. "Ho dei problemi con questo. Quale sarebbe la colpa di AEG?" ha risposto Kriegler."Mi perdo in tutto questo. Semplicemente non sembra che avessero alcuna consapevolezza di tutto questo". La Grignon ha risposto che la società sapeva da un precedente tour che Jackson aveva bisogno di farmaci per esibirsi. "Cosa avrebbero dovuto fare," ha chiesto Kriegler "Mettere Jackson in un centro di recupero? Fargli dei test?" Il giudice ha detto che loro avevano assunto un medico con regolare licenza per prendersi cura di Jackson. Il giudice Mosk ha poi chiesto di quali farmaci AEG sarebbe dovuta essere a conoscenza, ha detto che se la società avesse saputo che Jackson faceva abuso (ipoteticamente) di Ambien o Demerol o altri antidolorifici, in ogni caso come avrebbero potuto sapere del propofol? "Non ce ne passa da questo al propofol, che è veramente oltre" ha chiesto il giudice Mosk alla Grignon "Questo non è un salto?" L'avvocato Grignon ha risposto che spetta a una giuria decidere su tale questione. "Non è troppo oltre" ha detto. "Questo non è un caso in cui AEG ha semplicemente accettato di pagare il medico personale di Michael Jackson per accompagnarlo in tour" ha detto "AEG si è attivamente intromessa nelle cure mediche di Michael Jackson" ha detto la Grignon.
L’avvocato Grignon ha concluso richiamando le domande e gli scenari posti dai giudici Mosk e Kriegler. Ha ribadito i punti per cui AEG ha accettato di pagare Murray e ha detto che la società avevo messo Murray a capo del programma di prove di Jackson. "Tutto ciò rende questo caso molto diverso dalle ipotesi e questioni poste dalla Corte", ha detto l’avvocato Grignon.
Le dichiarazioni dei 4 giurati dopo il verdetto sono state eliminate. Da quel che ricordo, entrambe le parti hanno convenuto che non si sarebbero dovute utilizzare. Le dichiarazioni post-verdetto dei giurati sono ingannevoli e c'erano dubbi sul fatto che potessero essere legalmente autorizzate. Quindi non ci sono davanti alla Corte d'appello.
I giudici non hanno precisato quando avrebbero emesso una sentenza. 2 giudici devono essere d'accordo sulla decisione”.
La sentenza è arrivata circa una settimana dopo, il 30 gennaio 2015, mettendo nero su bianco quanto era già palese dalle affermazioni dei giudici riportate fedelmente da McCartney: la richiesta di un nuovo processo è stata respinta.
Questo è il documento sul quale è possibile leggere per intero le motivazioni dei giudici: http://www.courts.ca.gov/opinions/documents/B252411.PDF
Di seguito alcune delle loro conclusioni: "AEG non aveva nei confronti di Michael un dovere di astenersi dall'esercitare pressioni sul Dottor Murray. AEG non si era impegnata a fornire servizi di protezione nei confronti di Michael e AEG non aveva alcun dovere nei confronti di Michael come conseguenza del contratto con il dottor Murray." In riferimento all'email più compromettente di Paul Gongaware - Vogliamo ricordare a (Murray) che AEG, non MJ, sta pagando il suo stipendio Vogliamo ricordargli ciò che si aspetta da lui - i giudici hanno scritto: "Non ci sono prove a supportare che questo messaggio o uno simile sia stato trasmesso al dottor Murray al di fuori di questo scambio di email".
Per esprimere le nostre considerazioni sulla sentenza della Corte d’Appello, prendiamo in prestito l’articolo scritto dal giornalista Charles Thomson che, a nostro avviso, sottolinea tutti gli aspetti più importanti di questa vicenda:
“Non posso dire di essere sorpreso da questa decisione - non perché pensavo che i Jackson avessero torto, ma perché credo che il processo sia stato minato dal primo momento in cui il giudice originale ha rimosso il “duty of care” come questione del caso. Voleva dire che l'unica prospettiva che restava ai Jackson per procedere con la causa era il presupposto davvero limitato che AEG avesse assunto Murray con negligenza.
Anche allora, comunque, pensavo che il loro fosse un buon caso, ma sicuramente quella decisione aveva sottratto un sacco di munizioni all'arsenale dei Jackson.
Il verdetto della giuria lo trovai molto sconcertante. Essi avevano sostenuto che dal momento che Conrad Murray aveva una licenza per espletare la professione medica, questo significava che era competente e dal momento che questo significava che era competente, AEG non è stata negligente.
Ma stando alla loro logica, Harold Shipman era competente (per conoscere la storia di Shipman: http://it.wikipedia.org/wiki/Harold_Shipman)
Conrad Murray non era competente. Ad esempio, quando ha eseguito la rianimazione cardiopolmonare su Michael Jackson, lo ha fatto nel modo sbagliato. Si tratta di una procedura di primo soccorso, e lui l'ha sbagliata. Le sue azioni sono state non solo immorali, ma criminali. Era un idiota e quanto di più lontano dall’essere competente si possa immaginare.
AEG era consapevole che c'erano dei potenziali rischi in relazione all'assunzione di un medico personale per Michael Jackson. Sappiamo che ne era consapevole perché ne hanno parlato nelle loro email. La corrispondenza tra “i grandi giocatori” riconosceva, per esempio, che sussisteva un pericolo insito se fosse stato assunto un medico con una situazione finanziaria compromessa, perché sarebbe potuto cadere nella tentazione di infrangere le regole nella sua disperazione di tenersi il posto.
E così, AEG ha detto che loro fecero un controllo approfondito su Murray per essere sicuri che non fosse questo il caso. Hanno detto che quel controllo era andato a buon fine. È venuto fuori che non era vero.
AEG non ha fatto nessun controllo su Murray. Se lo avessero fatto, avrebbero scoperto che proprio quel rischio da loro identificato nelle loro email era in agguato nel background di Murray: aveva debiti terribili e aveva davvero bisogno di quel posto. Ma AEG ha mentito sul fatto di aver eseguito un controllo su Murray e hanno detto che il problema non esisteva. Perché abbiano fatto questo non è mai stato spiegato. Randy Phillips ha semplicemente detto che non si ricordava di aver scritto quell'email e quindi non poteva dire ai giurati, o alla madre di Michael Jackson in lutto e ai suoi bambini orfani, perché lo aveva fatto.
Secondo la mia opinione, sulla base di quella sola catena di email, questo era un caso semplice da risolvere. I grandi giocatori avevano identificato il potenziale rischio, si sono assunti la responsabilità di quel rischio, hanno identificato il modo per aggirare quel rischio, ma poi non lo hanno portato a compimento e hanno semplicemente fatto finta di averlo fatto invece.
Trovo bizzarro che, in simili circostanze, i giurati abbiano potuto assolvere completamente AEG da ogni responsabilità. Anche i Jackson lo hanno trovato bizzarro, perciò hanno indagato su ciò che era successo. Hanno ottenuto deposizioni giurate da membri della giuria che hanno dichiarato di avere la volontà di trovare AEG colpevole, ma hanno considerato le istruzioni del giudice scritte in modo così incredibilmente limitato che come hanno concluso che Murray aveva una licenza medica – cosa che naturalmente aveva, così come ce l’ha qualunque altro medico che possa esercitare in America, corrotto o incompetente che sia – non avevano altra scelta se non quella di pronunciarsi contro i Jackson.
Il primo appello dei Jackson ha avuto udienza con lo stesso giudice di cui loro lamentavano le decisioni – uno scenario francamente surreale e stupido che il buon senso comune sicuramente detta che non dovrebbe essere consentito. Non sono sicuro che una cosa del genere possa accadere nel Regno Unito, per esempio. A me suona come se si chiedesse ad un ufficiale di polizia di indagare sull'accusa per la sua propria presunta cattiva condotta.
Quando l’appello è arrivato a una Corte di grado superiore, è stato riportato che i giudici hanno continuato a fare domande irrilevanti su come AEG avrebbe potuto sapere che Murray stava dando il propofol a Michael Jackson. A mio parere, questa è stata una linea di discussione mal concepita su una questione a margine che non aveva alcuna incidenza sui fatti materiali oggetto dell’appello, che erano incentrati sulle istruzioni limitative date dal giudice in merito alle quali più giurati, con nessun interesse personale nell’esito del processo, si erano lamentati.
È da considerarsi una sorpresa che un gruppo di giudici abbiano confermato la decisione di un altro giudice? Penso di no. È questo che mi sarei aspettato. Secondo me, il potere costituito spesso inconsapevolmente cade nella trappola di assumere che il sistema sia perfetto e i suoi amministratori infallibili: 'Se un giudice di navigata esperienza ha ritenuto che fosse giusto, deve essere giusto'. In molti casi, sembra che la posizione di default del potere costituito sia quella di proteggere se stesso, cosa che in passato ha portato a orribili parodie della giustizia.
Ricordate quando Troy Davis (per conoscere la storia di Davis: http://it.wikipedia.org/wiki/Troy_Davis) pregò di essere sottoposto alla macchina della verità per dimostrare la sua innocenza nei giorni prima di essere giustiziato? E i giudici non glielo concessero e al contrario lo giustiziarono? Perché? Se tutti erano così convinti che lui fosse colpevole e meritava di morire, perché non fargli fare il test; un’ultima umiliazione? È venuto fuori come se il potere costituito temesse i risultati e volesse ucciderlo prima che le sue sentenze potessero essere scalfite, anche se non era quella l'intenzione dietro la loro decisione.
Ma per quanto sia triste la notizia dell’esito dell’appello dei Jackson, vale la pena tenere a mente quel poco di positivo che è venuto fuori da tutto questo; sconcertante verdetto a parte, i Jackson hanno indiscutibilmente ottenuto la vittoria morale.
Il processo AEG probabilmente è stato la più grande denuncia pubblica del settore della musica che il mondo abbia mai visto. I Jackson hanno reso di pubblico dominio tutte quelle mail incredibilmente inquietanti, compromettenti e scioccanti: email sull’aver preso a schiaffi Michael Jackson perché non voleva fare quello che gli era stato detto. Sull’urlargli contro. Email in cui lo chiamano freak. Email che parlano di lui come di un bambino petulante e idiota, e che lo prendono in giro sull'inganno di fargli firmare un contratto facendogli pensare che avrebbe guadagnato più soldi di quelli che sarebbero stati in realtà.
Email che hanno rivelato che l’attuale esecutore dell’Estate di Michael Jackson, John Branca, non solo era a conoscenza dei problemi di salute di Michael Jackson prima della sua morte, ma era stato coinvolto nel disperato tentativo di combatterli prima del concerto di apertura. Questa rivelazione è venuta fuori nell’aula di un tribunale non molto tempo dopo che lui era apparso in televisione a dichiarare che non aveva idea del perché i Jackson credevamo che Michael stesse male nei suoi ultimi giorni di vita (min 6:50 https://www.youtube.com/watch?v=Dhn7dQADwbI&feature=youtu.be) e non molto tempo dopo che l’Estate aveva pubblicamente criticato i Jackson per aver intentato la causa e li aveva ridicolizzati come insoddisfatti teorici della cospirazione.
Il processo ha vendicato Karen Faye, Jermaine Jackson e tutti coloro che hanno parlato delle preoccupazioni sulla salute di Michael Jackson prima che lui morisse, e tutti coloro che in seguito hanno vuotato il sacco solo per essere ritratti come dei bugiardi e dei narratori di fantasie da parte dei grandi giocatori i cui profitti loro stavano potenzialmente mettendo a repentaglio, e da parte dei vari fan che agiscono come loro agenti.
Perciò, questa è una triste notizia. Ma non tutto è perduto. I Jackson non hanno trionfato, ma hanno svelato la verità. E questo è infinitamente più importante di qualsiasi vittoria tecnica”.
Fonti: https://storify.com/mccartneyAP/jackson-vs-aeg-live-appellate-arguments
http://www.damienshields.com/jackson-family-denied-new-trial/
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