LA SALUTE DI MICHAEL JACKSON E GLI INTERESSI SULLA SUA MORTE: ecco cosa rivelano i documenti del contenzioso fra AEG e la Lloyd’s
2 Settembre 2012: la stampa rende pubbliche le email nel contenzioso sull’assicurazione mostrando che i dirigenti AEG sapevano che Michael Jackson stava male durante i 3 mesi di preparazione dello spettacolo
4 settembre 2012: AEG presenta in tribunale una mozione per sanzionare la madre di Michael, Katherine Jackson, e i suoi 3 figli Prince, Paris e Blanket, accusando loro della fuga di notizie. L’obiettivo è chiaro: eliminare tutto il materiale reso pubblico dal procedimento civile nel quale AEG si sta difendendo dalla famiglia di Michael. L’udienza per la mozione è prevista il 24 ottobre 2012
6 settembre 2012: Howard Mann, un ex socio in affari di Katherine Jackson, confessa di aver fornito lui la documentazione alla stampa, negando qualunque responsabilità da parte della madre di Michael. La soffiata è avvenuta mentre Mann era coinvolto in una disputa sui diritti d’autore con gli esecutori dell’Estate di Michael Jackson, John Branca e John McClain. Il giudice aveva sentenziato che Mann non avrebbe potuto mettere in discussione la legittimità del testamento di Michael Jackson per contrastare le rivendicazioni di Branca e McClain e aveva dato loro ragione sulla violazione del copyright. Martedì 4 settembre, Mann e l’Estate hanno chiuso il caso raggiungendo un accordo
8 settembre 2012: la stampa rende pubbliche altre email che complicano ulteriormente la posizione già compromessa dei dirigenti AEG
10 settembre 2012: AEG lascia cadere il contenzioso con la Lloyd’s
AEG continua a fare oggi ciò che ha fatto nel 2009: insabbiare la verità sulla morte di Michael.
Verità che, però, quelle email ed i documenti del contenzioso con la Lloyd’s prodotti fino ad oggi, hanno già rivelato.
La speranza è, come sempre, che chi ha amato e ama l’Uomo Michael, oltre all’Artista MJ, non perda di vista tutte le informazioni di questi documenti, che di seguito articoleremo, alla prossima offerta commerciale.
I vostri soldi finirebbero nelle tasche di chi ha tenuto Michael Jackson sotto ricatto e lo ha lasciato MORIRE.
LE RIVELAZIONI DEI DOCUMENTI
Giovedì 5 marzo 2009, il giorno della conferenza stampa in cui il Re del Pop annunciò che sarebbe tornato sul palco, per l’ultima volta nella sua carriera, il Presidente e Direttore Generale della AEG Live Randy Phillips scrisse a Tim Leiweke, presidente di AEG (di cui AEG Live è una sussidiaria):
"MJ è chiuso nella sua stanza ubriaco e abbattuto. Tohme ed io stiamo provando a fargli smaltire la sbornia per portarlo alla conferenza stampa”
Dall'altra parte dell'Atlantico, Tim Leiweke rispose immediatamente: "Mi stai prendendo in giro?"
"Ho urlato contro di lui così forte da far tremare le pareti” scrisse Phillips “E' in un casino emotivo paralizzante pieno di dubbi e di disgusto verso sé stesso ora che è giunto il momento dello spettacolo. E’ SPAVENTATO A MORTE."
Tohme Tohme era il manager di Jackson a quel tempo. Era stato lui a negoziare l’accordo per il ritorno sulle scene del Re del Pop, ottenendo da AEG un compenso di 100.000 dollari al mese.
Il 23 dicembre 2008, Phillips scrisse ai suoi colleghi di reperire degli ottimi posti per Tohme e la sua famiglia per una partita di football: “Tra parentesi, stiamo lavorando sulla nostra seconda bozza e saremo pronti per firmarla e annunciare MJ la settimana del 5 gennaio”.
Stando all’email di Phillips, furono lui e Tohme a vestire Michael Jackson per la conferenza stampa del 5 marzo 2009, che cominciò con 90 minuti di ritardo.
Il comportamento del Re del Pop apparve insolito, ma l'entusiasmo per il suo ritorno sulle scene non lasciò spazio ad altra riflessione e la vendita dei biglietti per i 10 concerti mandarono in tilt i server di Ticketmaster.
Perciò, AEG era perfettamente consapevole del “casino emotivo paralizzante” in cui Michael Jackson si trovava quando furono annunciate le 10 date all’Arena O2, ovvero il solo numero che l’artista abbia confermato di aver concordato. I biglietti, però, andarono a ruba e la paralisi dell’artista non poteva ostacolare quello che sarebbe potuto diventare l’affare del secolo per AEG, che fece lievitare il numero dei concerti fino a 50 senza il consenso di Michael Jackson.
Il 23 febbraio 2009, il presidente della Opus Media Group Jeff Wald scrisse un’email ai funzionari di AEG per discutere sul progetto del “Michael Jackson Opus”. Wald scrive: “Secondo l’attendibile London Times e Peter Lopez, voi avete concluso un accordo con Michael Jackson per 30 serate all’O2. Noi abbiamo prodotto “Le 21 serate di Prince all’O2” e possiamo fare lo stesso per Michael. La differenza stavolta è che si tratterà di un “AEG MICHAEL JACKSON OPUS”, cosicché AEG (a differenza di quanto accaduto con Prince) otterrà un flusso di entrate ancora per molto tempo dopo la fine dei concerti”.
Dal 2006, Peter Lopez è stato l’avvocato di Michael Jackson. 10 mesi dopo l’omicidio di Michael Jackson, anche Lopez è morto. Sua moglie, nella telefonata al numero di emergenza 911, parla di qualcuno che avrebbe sparato a suo marito. La polizia di Los Angeles chiuderà il caso come suicidio.
Le 30 serate citate da Wald nell’email sono le 30 serate di cui parla l’accordo fra AEG e Michael Jackson nei seguenti termini:
“Artistico (MJ) con il presente pre-approva FINO A 31 Spettacoli, o tale altro numero maggiore via via CONCORDATO da Artistico e Promoter (AEG), all’Arena O2 di Londra, in Inghilterra, tra il 26 luglio ed il 30 settembre 2009. Soggetto al suddetto, Promoter e Artistico DOVRANNO APPROVARE DI COMUNE ACCORDO il numero delle tranche degli spettacoli e il numero degli spettacoli in ciascuna tranche durante il termine, e Artistico dovrà fornire un’esibizione di prim’ordine dell’artista a tutti gli spettacoli in conformità con questo accordo.”
L’accordo era cominciato a maturare nel settembre 2008, quando Philip Anschutz, fondatore e proprietario di AEG, invitò Jackson ad un incontro in una villa di Las Vegas. Paul Gongaware, un dirigente di AEG Live che conosceva Jackson, inviò per email ai suoi colleghi un memorandum strategico: “Indossate abiti casual perché MJ è diffidente nei confronti delle persone in giacca e cravatta e aspettatevi di parlare "fluff" (modo di conversare con tranquillità del più e del meno, ndt) con "Mikey".
AEG voleva proporre un tour mondiale che avrebbe reso alla star a corto di liquidi un utile netto di 132 milioni di dollari, secondo il memorandum. "Questo non è un numero che a MJ piacerà ascoltare. Lui pensa di valere molto più di questo," avvertì Gongaware. “Parlate in termini di entrate lorde” suggerì.
Jackson e AEG firmarono l’accordo il 26 gennaio 2009: se Michael Jackson si fosse tirato indietro, AEG avrebbe preso il controllo della società piena di debiti del cantante e utilizzato le entrate dai suoi cataloghi musicali per recuperare il suo denaro.
Per capire come Michael Jackson sia stato coinvolto in simili termini, occorre esaminare l’intero documento, come è stato fatto in questo articolo: http://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=194:aeg-e-tohme-tohme-in-una-partita-contro-michael-jackson-frode-bugie-e-intenzioni-diaboliche&catid=34:articoli-verita-sulla-morte&Itemid=61
Quell’accordo si concludeva così:
“Con la firma sotto ogni parte si riconosce l’accordo su quanto suddetto e ci si impegna a negoziare il contratto definitivo rapidamente ed in buona fede”.
Questa chiusura indica che Michael Jackson NON ha MAI firmato il “contratto definitivo” con AEG.
Un’altra email chiarisce in 7 parole quale fosse la minaccia con la quale AEG poteva permettersi di tenere in pugno il Re del Pop: pressato da un promoter sulla capacità di Jackson di portare a termine il suo impegno, Phillips rilanciò secco: "DEVE O L’ATTENDE IL DISASTRO FINANZIARIO".
AEG aveva il totale controllo sulla disponibilità economica di Michael Jackson e, attraverso di essa, SULLA SUA VITA.
Il 19 aprile 2009, Paul Gongaware licenziò Grace Rwaramba, alle dipendenze di Michael da circa 15 anni, di cui 11 come tata dei suoi figli, scrivendole: “AEG sta facendo dei tagli sulle spese del signor Jackson in previsione del suo tour imminente. Purtroppo, in questo momento i servizi da te forniti non incontrano le NOSTRE necessità.”
L’accordo fra AEG e Michael Jackson richiedeva una visita medica come parte dello sforzo dei promotori di ottenere una polizza assicurativa per l’annullamento dei concerti.
Nove giorni dopo che Jackson firmò, un medico di New York, il dottor David H. Slavit
andò a casa della star a Holmby Hills. Slavit concluse che Jackson era in "ottime condizioni", una valutazione che AEG avrebbe reclamizzato nei mesi seguenti come prova che la loro star era in buona salute.
Non è chiaro quanto sia stata approfondita quella visita. Slavit, un otorinolaringoiatra che aveva elencato fra le sua specialità la "cura della voce professionale", scrisse ampiamente sulle corde vocali di Jackson nella sua relazione. Il cantante aveva abbandonato almeno un tour per trattamento farmacologico, ma Slavit scrisse che le passate cancellazioni erano "connesse a disidratazione e stanchezza."
AEG programmò di annunciare il ritorno di Jackson a marzo con una conferenza stampa a Londra. Ma come la data si avvicinava, all'interno di AEG cresceva la paura.
"Ci siamo accollati tutti i rischi," Gongaware scrisse a Phillips. "Facciamo sapere a Mikey semplicemente cosa gli costerà questo in termini di soldi... Non possiamo essere costretti a fermare tutto questo, cosa che MJ cercherà di fare perché è pigro e cambia idea continuamente per soddisfare i suoi bisogni immediati. E’ INCASTRATO. NON HA SCELTA... ha firmato un contratto.”
Ciò che scrive Gongaware non lascia spazio a fraintendimenti: PER NESSUNA RAGIONE, AEG AVREBBE FERMATO LA MACCHINA DELLO SPETTACOLO. Michael Jackson stava prendendo coscienza della sua impossibilità psicofisica a tornare sul palco in quel momento? AD AEG QUESTO NON INTERESSAVA: il 14 marzo 2009 Randy Phillips dichiarò che, se Michael Jackson fosse diventato troppo nervoso per andare avanti, lo avrebbe caricato sulle sue spalle per portarlo sul palcoscenico.
Pubblicamente, AEG proiettava fiducia. "L'uomo è molto equilibrato, molto concentrato, molto sano", garantì Leiweke in un simposio dell’industria musicale il giorno prima della conferenza stampa a Londra. Tuttavia, le email dimostrano che l’uomo non stava affatto bene e tutti loro lo sapevano già 3 mesi prima della sua morte.
A maggior ragione, AEG doveva stipulare una polizza nei termini più estensivi possibile: le negoziazioni con la Lloyd’s avevano portato alla copertura per incidenti, fin tanto che Michael Jackson sarebbe stato impegnato con le prove dello spettacolo a Los Angeles, ma per una polizza a copertura di rischi quali morte e malattia, gli assicuratori richiedevano di vedere ed approvare la relazione medica dell’esame al quale l’assicurato avrebbe dovuto sottoporsi a Londra e che un loro rappresentante visionasse una prova dello spettacolo.
Quell’esame di 4 ore della Lloyd ‘s di Londra avrebbe incluso tre medici, il monitoraggio cardiaco e le analisi del sangue. Secondo le discussioni e-mail da parte dei funzionari di AEG, il broker assicurativo di AEG cercò di convincere la Lloyd’s a lasciar perdere la visita medica. Piuttosto, AEG suggerì che il dottor Conrad Murray poteva fornire una descrizione orale della recente storia medica di Jackson. La Lloyd’s rifiutò.
Le email mostrano che Murray, il medico personale di Jackson condannato per omicidio colposo il 7 novembre 2011, godeva di grande stima da parte del presidente di AEG Live Randy Phillips.
A giugno 2009, circa un mese prima del debutto previsto a Londra, il regista dello show, Kenny Ortega, scrisse a Phillips che la loro star non era pronta per tornare sulle scene e richiese un intervento psichiatrico: "Ci sono forti segnali di comportamento paranoico, ansia e disturbo ossessivo. Io penso che la cosa migliore che possiamo fare è portar dentro uno psichiatra di alto livello per valutarlo il più presto possibile. E’ come se ci fossero due persone. Una (nel profondo) sta cercando di resistere per ciò che è stato e ancora può essere e non vuole che noi lo abbandoniamo, l'altra è in questo stato turbato e indebolito. Credo che abbiamo bisogno di una guida professionale in questa faccenda."
Phillips si oppose alla richiesta di Ortega: "E’ fondamentale che né tu, io o chiunque altro intorno a questo spettacolo si improvvisi psichiatra o dottore. Il dottor Murray, verso il quale sto guadagnando un IMMENSO RISPETTO DA QUANDO HO PIU’ A CHE FARE CON LUI, è sicuro che MJ sia pronto. Lui ha detto che Michael non solo è preparato fisicamente per esibirsi, ma anche che scoraggiarlo accelererà il suo declino invece di aiutarlo. Questo dottore è estremamente efficace (noi prestiamo attenzione a tutti) e non ha bisogno di questo concerto, perciò è del tutto imparziale e etico. TU NON PUOI IMMAGINARE IL DANNO E LE CONSEGUENZE DI FERMARE LO SPETTACOLO ADESSO. Sarebbe di gran lunga superiore a “chiamare questo gioco in 7° base”. Non sto parlando solo degli interessi di AEG qui, ma anche della miriade di roba e di cause che turbinano intorno a MJ che io gestisco ogni giorno e del suo benessere.”
Durante il processo a Murray, Ortega ha attribuito al dottore le stesse parole di Phillips: “Lei dovrebbe smetterla di provare a fare il medico e lo psicologo dilettante.”
Le parole spese da Phillips su Murray sembrano assurde alla luce dei fatti emersi sul suo personaggio da quando Michael Jackson è morto, ma sono perfettamente coerenti con una realtà che AEG continua a mascherare: il dottor Murray NON era alle dipendenze di Michael Jackson, che NON gli ha MAI firmato nessun contratto, ma era stato assunto da AEG con il compito ben preciso, quello che aveva permesso a Phillips di avere sempre “più a che fare con lui”, di dare a Michael Jackson qualsiasi cosa fosse in grado di portarlo sul palco. Questa era l’efficacia di Murray e l’etica che Phillips rispettava. L’attenzione di AEG per i suoi dipendenti non aveva fallito nemmeno nel caso di Murray: il dottore era pieno di debiti, rischiava di perdere la sua casa, e sì, non era del concerto di Michael Jackson che lui aveva bisogno, ma del suo rapporto di lavoro con AEG, di cui avrebbe rispettato QUALUNQUE TERMINE pur di intascare i soldi, 150.000 dollari al mese, che la società gli aveva garantito sulla carta.
Durante il procedimento a carico del dottor Murray, sono state rese note le email fra lui e i rappresentanti di AEG a partire dall’8 maggio 2009, e i dettagli del loro contratto, consultabili a questo link: http://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=174:aeg-e-conrad-murray-lo-scambio-di-email-ed-il-contratto&catid=34:articoli-verita-sulla-morte&Itemid=61
Anche dalle email pubblicate di recente, il rapporto fra Murray e i funzionari di AEG lascia tracce a partire da maggio 2009.
Dalle testimonianze al processo Murray, il 3 maggio 2009 il dottore chiese per la prima volta al farmacista Tim Lopez informazioni su delle formulazioni energizzanti, con l’effetto di aumentare la vigilanza, non soggette a prescrizione.
Il 20 maggio 2009, Randy Phillips e Kenny Ortega tennero una video conferenza per spiegare le ragioni del rinvio della prima data all’arena O2, spostata dall’8 luglio al 13 luglio: http://www.youtube.com/watch?v=lMPN_U6A1_s&feature=youtu.be sottolineando entrambi, più volte, che la decisione non aveva nulla a che fare con la salute di Michael Jackson, descritto “in forma strepitosa e presente sul lavoro ogni giorno con grande entusiasmo”. Era solo 9 giorni prima dello sfogo dell’artista con i suoi fan, ripreso poi dalla stampa:
“Sono andato a letto sapendo di dover fare 10 concerti e mi sono risvegliato con la notizia di doverne fare 50. NON SO COME FARO’ A FARE 50 CONCERTI. Devo mettere su un po’ di peso.”
Durante il procedimento a carico di Murray, Kenny Ortega sul banco dei testimoni ha dichiarato che Michael Jackson saltò le prove in un “periodo di tempo, giorni accumulatisi circa per una settimana all’INIZIO di giugno 2009” nell’udienza preliminare del 4 gennaio 2011: http://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=67:analisi-delle-udienze-preliminari-per-lomicidio-di-michael-kenny-ortega&catid=41:people-vs-murray&Itemid=71 e verso la META’-ULTIMA PARTE di giugno nell’udienza del 27 settembre 2011: http://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=204:processo-murray-1d-giorno-27-settembre-2011-testimonianza-di-kenny-ortega&catid=41:people-vs-murray&Itemid=71
Il 10 giugno 2009, a Murray furono consegnate 30 capsule della formula energizzante preparata dal farmacista con la combinazione di caffeina, efedrina e aspirina. 5 giorni dopo, Murray richiamò il farmacista e gli disse che era soddisfatto delle capsule, richiedendone il prezzo. Gli esami tossicologici effettuati sul corpo di Michael Jackson, rilevarono la presenza di efedrina nelle sue urine: l’efedrina è una sostanza anoressizzante che provoca insonnia, ansia, tremori.
Secondo le email, Ortega non fu il solo a lanciare allarmi sulla salute di Michael Jackson a metà giugno.
"MJ non è ancora abbastanza in forma per cantare questa roba dal vivo e ballare allo stesso tempo" il direttore musicale dello show informò i supervisori in una e-mail.
Michael Jackson saltò un’altra settimana di prove e, quando alla fine si presentò il venerdì 19 giugno 2009, era troppo debole per esibirsi.
"Era fuori di testa", ha scritto il direttore di produzione. "Il dubbio è dilagante"
Kenny Ortega scrisse a Phillips più di un’email dopo aver visto Michael Jackson “debole, affaticato, tremante e sconclusionato” il 19 giugno 2009. “Onestamente, sentivo che se lo avessi incoraggiato o gli avessi permesso di salire sul palco stasera, avrebbe potuto farsi del male.”
"Abbiamo un reale problema qui," Phillips scrisse a Leiweke.
Ortega ha raccontato l’episodio del 19 giugno 2009 entrambe le volte che è salito sul banco dei testimoni nel procedimento a carico di Murray. Ortega ha riferito anche della riunione a casa di Jackson il giorno dopo, riunione alla quale, oltre a loro due, erano presenti Randy Phillips, Frank Di Leo e Murray.
Dall’analisi dell’iPhone di Murray al processo, è stato recuperato un messaggio nella sua segreteria telefonica lasciatogli da Di Leo alle 07:48 del 20 giugno 2009: “Sono sicuro che lei sa dell’episodio che lui ha avuto ieri sera. E’ MALATO. Penso che lei debba fargli un’analisi del sangue oggi. Dobbiamo vedere come sta.”
A proposito di quella riunione, Randy Phillips scrisse a Paul Gongaware alle 19:39 del 20 giugno 2009: “Grande conversazione con il dottor Murray”.
Fin da quando aveva concesso la polizza, la Lloyd’s aveva richiesto ulteriori informazioni ad AEG - cartelle cliniche, dettagli sul programma giornaliero di allenamento di Jackson e le risposte alle notizie della stampa sulla sua salute."Sempre senza risposta," sostiene la Lloyd’s.
La Lloyd’s insisteva anche per le cartelle cliniche retrodatate di 5 anni. La compagnia di assicurazione scrisse che voleva un resoconto approfondito di tutte le visite mediche, le visite in ospedale e le procedure di medicina estetica.
All'interno di AEG, si stabilì che Murray fosse la migliore speranza per ottenere le cartelle cliniche, e nell'ultima settimana di vita di Jackson, i funzionari gli spedirono almeno 10 e-mail per ricordargli di raccoglierle.
Murray rispose all’ultima delle richieste degli assicuratori alle 11:17 del 25 giugno 2009. Murray scrisse: “Ho parlato con il signor Jackson per chiedergli il rilascio delle sue cartelle cliniche, ma la richiesta è stata respinta.”
Secondo la linea temporale che Murray ha dato alla polizia, meno di un'ora dopo Jackson smise di respirare.
Una settimana dopo, AEG presentò un ricorso per l’intera polizza assicurativa e disse pubblicamente di averci rimesso più di 35 milioni.
Ma nel giro di pochissimo, divenne chiaro che la morte di Michael Jackson era UNA BENEDIZIONE COMMERCIALE per i suoi eredi e per AEG.
Ad agosto 2009, Phillips scrisse ad un collega di lavoro: "La morte di Michael è una tragedia terribile, ma la vita deve andare avanti. AEG GUADAGNERA’ UNA FORTUNA dalla vendita del merchandising, dai biglietti non rimborsati, dalla mostra itinerante e dal film/dvd.”
In quello stesso periodo, il giudice Bekcloff aveva approvato l’accordo fra AEG Live, i co-esecutori dell’Estate John Branca e John McClain e la Sony Pictures per la realizzazione del documentario celebrativo "This Is It”.
La divisione della Sony “Columbia Pictures” pagò ad AEG 60 milioni di dollari per i diritti sui filmati delle prove. All’Estate sarebbe andato il 90% dei profitti e ad AEG il restante 10%.
La madre di Michael, Katherine Jackson, aveva cercato di opporsi all’accordo, ritenendo troppo generosi i termini concessi ad AEG, beneficiaria anche di una quota permanente dei profitti sui diritti video. Alla fine, il giudice diede la sua approvazione anche per la mostra dei memorabilia di Jackson in concomitanza con l’uscita del film nelle sale, il 28 ottobre 2009.
Dai documenti sulla causa per l’assicurazione, emerge che AEG e l’Estate di Michael Jackson hanno collaudato una strategia di intesa per i loro interessi che li ha portati a condividere anche il legale che li rappresenta.
Mentre la proiezione del film “This Is It” veniva estesa rispetto alle 2 settimane inizialmente programmate, Howard Weitzman, l’avvocato dell’Estate di Jackson, confermava alla Lloyd’s in questa lettera del 20 novembre 2009 di essere il nuovo rappresentante legale della AEG Live, subentrando all’avvocato Abelson:
Weitzman allegava il certificato di morte di Michael Jackson affermando che sotto i termini della polizza ad AEG spettava il recupero di tutta la somma di 17 milioni e 500 mila dollari, chiedendone il versamento entro 30 giorni.
Il 2 febbraio 2010 Weitzman inviò un’altra lettera alla Lloyd’s per rispondere alla loro richiesta di informazioni sulle circostanze della morte di Michael. Weitzman scrive:
“Nella vostra lettera, chiedete se il nostro ufficio rappresenta l’Estate di Michael Jackson e se, a quanto ne sappiamo, qualcun altro rappresenta l’Estate in merito alla rivendicazione in oggetto. Il nostro ufficio rappresenta l’Estate per diverse questioni e, a quanto ne sappiamo, nessun altro studio legale è stato impegnato in connessione a qualunque rivendicazione collegata alla polizza. Come crediamo voi sappiate, gli affari dell’Estate sono gestiti da John Branca e John McClain, gli Amministratori Speciali nominati dal tribunale. Per quanto riguarda il presunto trasferimento a cui fa riferimento la vostra lettera del 3 dicembre, la vostra interpretazione non è corretta. AEG non ha ceduto i suoi diritti sotto la polizza all’Estate. Nell’interesse di una piena divulgazione, AEG e l’Estate si sono accordate su come il ricavato ottenuto dalla polizza sarà allocato, ma questo accordo non include alcuna cessione dei diritti di AEG. ”
Weitzman scrive anche che ritiene "la richiesta di una prova giurata delle perdite di AEG da parte della Lloyd’s in malafede data la vasta copertura mediatica degli eventi rilevanti.”
Perciò, secondo l’avvocato Weitzman, la morte di Michael Jackson e la conseguente cancellazione dei concerti è stata così ampiamente riportata dai media che non può esserci alcun dubbio da parte della Lloyd’s sulla causa e la natura delle perdite e, sulla base dei media, la compagnia di assicurazione Lloyd’s avrebbe dovuto versare 17 milioni e 500 mila dollari!
AEG ha lasciato cadere la causa contro la Lloyd’s, questo significa che probabilmente non sapremo mai su quali basi AEG ha dichiarato per 3 anni di averci rimesso 35 milioni di dollari.
Quello che sappiamo sono le ENTRATE DI AEG A SEGUITO DELLA MORTE DI MICHAEL JACKSON.
La sola proiezione cinematografica del film/documentario This Is It nel 2009 ha generato un incasso di 261 milioni di dollari e sono stati ricordati prima i termini dell’accordo fra AEG/ESTATE/SONY che concede ad AEG anche ricavi permanenti dai diritti sul video.
Nel 2011, il comitato d’affari AEG/ESTATE ha anche messo a segno uno dei tour del Cirque du Soleil più redditizi della loro storia: il “Michael Jackson: The Immortal World Tour”.
Nel 2012, Michael Jackson arriverà comunque all’Arena O2 di Londra, dove continuano ad essere aggiunte date per lo spettacolo della compagnia canadese:
Molte altre cifre e molti altri esempi sono racchiusi nella dichiarazione del Presidente di AEG Tim Leiweke dopo il rinnovo del contratto di Randy Phillips ad aprile 2012: “Sotto la direzione di Phillips e del suo team, gli ultimi 3 anni della AEG Live sono stati i migliori della nostra storia, incluso il 2011, in assoluto il nostro anno migliore.”
GLI ULTIMI 3 ANNI VUOL DIRE DAL 2009, DA QUANDO MICHAEL JACKSON E’ MORTO. Più precisamente, ASSASSINATO.
Fonti: http://www.latimes.com/news/local/la-me-aeg-jackson-20120902,0,6711027.story
http://www.scribd.com/doc/105066599/Willful-Breach-of-the-Courts-Protective-Order
http://www.scribd.com/doc/58136580/Michael-Jackson-Lloyds-of-London-Insurance-policy-AEG
http://www.cnn.com/2012/09/06/showbiz/michael-jackson-leak/index.html?iref=allsearch
http://www.cnn.com/2012/09/10/showbiz/michael-jackson-insurance/index.html
http://www.cnn.com/2012/09/04/showbiz/michael-jackson-copyright-trial/index.html?iref=allsearch
http://www.nme.com/news/nme/45043
http://www.hypebot.com/hypebot/2012/02/randy-phillips-re-signs-as-president-ceo-of-aeg-live.html
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